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29 Aprile 2023 - 18:39
ACERRA. Sono accusati di tentata rapina aggravata e sequestro di persona i due malviventi ammanettati dai carabinieri della stazione di Acerra, quasi in flagranza di reato, subito dopo aver tentato - con due complici ancora in fuga - la rapina in danno di un giovane e noto imprenditore acerrano, operante da decenni nel recupero e smaltimento dei rifiuti. I due banditi, L.B. e L.M. (il primo della zona di Melito, il secondo forse della provincia avellinese), con due complici, erano giunti all’ingresso della villa a bordo di un’utilitaria di colore blu sulla quale era stato apposto un lampeggiatore blu e indossavano pettorine con la scritta “Guardia di Finanza”. Il singolare escamotage è servito a poco, grazie alla reazione del giovane imprenditore: resosi conto che coloro chi era entrato nella sua abitazione non era appartenenti alle forze dell’ordine, e vedendo la moglie ed i figli in grosse difficoltà, ha trovato la forza ed il coraggio di reagire, iniziando una colluttazione con i malviventi. Questi. resosi conto che avrebbero avuto la peggio, dopo aver ferito al viso e a un braccio l’uomo, hanno tentato la fuga, finendo subito la loro corsa nelle braccia dei carabinieri, che avevano ricevuto la richiesta d’aiuto. Ovviamente vige la regola aurea del massimo riserbo da parte dei carabinieri, che hanno bloccato i due e li hanno subito condotto in caserma, avvisando il pubblico ministero di turno presso la Procura di Nola. Il magistrato ha disposto l’arresto dei falsi finanzieri, che ora dovranno rispondere del reato di sequestro di persona e tentata rapina aggravata, avendo, almeno per quanto è stato possibile sapere, ammanettato sia i figli dell’imprenditore che la stessa giovane moglie. È abbastanza chiaro che la gang ha agito sapendo bene che all’interno di quella villetta, ubicata un po’ fuori mano dal centro abitato, avrebbero potuto trovare contanti e oggetti di valore. Tuttavia non sono riusciti a portare via nulla. Non è da escludere che la gang, formata da almeno quattro persone, abbia agito con la complicità di un basista locale, che sapeva bene cosa potesse trovare all’interno dell’abitazione. Passata la paura, anche se moglie e figli hanno vissuto momenti di grossa tensione, la vittima è stata prima condotta al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Villa dei Fiori e poi invitato a presentarsi negli uffici della locale stazione dei carabinieri per ratificare la denuncia e raccontare come erano andati i fatti. In serata, i due (L.B. ed il complice L.M) sono stati tradotti nel carcere di Napoli Poggioreale, nell’attesa di essere sentiti dal pubblico ministero delegato all’indagine, che per amore della verità, non sembra abbastanza né facile né altrettanto semplice. Per alcune ore sono state visionate le immagini delle telecamere di sicurezza cittadine, nel vano tentativo di riuscire a riconoscere gli altri componenti della banda. All’auto usata dai banditi era stata apposta una targa falsa, segno che la vettura utilizzata è “pulita”. Ciò serve, in maniera scontata, per tentare di creare difficoltà e sviare le indagini successive al raid. In ogni modo è la prima volta che ad Acerra agiscano dei banditi travestiti da appartenenti delle forze dell’ordine. Seppur vero, però, in passato è stato registrato un similare episodio: va detto che questo modus operandi è servito solo per portare a segno un omicidio di camorra.
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