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29 Aprile 2023 - 19:01
Luciano Spalletti in odore di santità. Anche la Chiesa napoletana è in fermento e pregusta i festeggiamenti per lo scudetto che potrebbe arrivare già domani al Napoli. Incollato davanti alla tivù, domani, ci sarà anche il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo emerito di Napoli, tifosissimo della prima ora della squadra di Spalletti.
«Spalletti santo subito? Non troppo subito - premette il cardinale all'Adnkronos pensando ai trentatré lunghi anni di attesa per l'agognato scudetto-. Deve continuare a farcene vincere altri. Quando ne avremo vinto altri, lo facciamo pure santo. Per ora deve ancora lavorare».
Il cardinale, come tutti i napoletani, si sta preparando al grande giorno. Forse anche per una sana scaramanzia, puntualizza: «Devono ancora verificarsi delle ipotesi per avere la certezza matematica dello scudetto. Noi dobbiamo vincere, e con la Salernitana non dovrebbe essere un problema. È la Lazio che deve perdere o, al più, pareggiare con l'Inter. Se il tutto coinciderà, allora festeggeremo come si deve».
Con l'ex arcivescovo di Napoli ci sarà una nutrita schiera di sacerdoti di fede azzurra: «Nell'attesa prenderemo un caffè - spiega -. Le suore ci prepareranno qualche biscotto e poi se tutto andrà come deve andare esploderemo come tutti i napoletani».
Il cardinale Sepe, che da arcivescovo di Napoli non faceva mai mancare la benedizione al Napoli, ripercorre gli alti e bassi della sua squadra del cuore: «Da subito il Napoli ha messo tra sé e le altre squadre una distanza di punti che non si era mai verificata nel nostro calcio. Il che significa che lo scudetto è stato meritato giornata per giornata. Napoli ha saputo vincere e anche fare da maestra. È il gioco straordinario di una vera squadra. Dalla serie C sino alla A, ogni anno c'è stato un progresso dovuto anche alla ricerca di buoni giocatori e questo si deve anche al direttore tecnico e certamente all'allenatore che ha saputo armonizzare e mettere insieme i giocatori».
Domani il pensiero andrà anche a Maradona? «Lo scudetto implica un qualcosa che va al di là, è uno stile di vita che deve distinguere questa città che, quando si trova ad affrontare una realtà anche difficile, mettendocela tutta dimostra di sapere dare un bell'esempio». L'esempio, dice ancora il cardinale Sepe, dovrà essere dato anche nei festeggiamenti: «L'esplosione va fatta con equilibrio e serenità, senza manifestazioni estremistiche che fanno male a chi le fa e anche agli altri».
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