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Sgomberata casa della Russolillo

Sgomberata casa della Russolillo

NAPOLI. Sabrina Busiello, la 24enne che giovedì aveva occupato in via Vicinale Sant’Aniello 21 a Pianura, l’abitazione di Stefania Russolillo, la 47enne indagata per l’omicidio, avvenuto il 18 aprile scorso, della 73enne Rosa Gigante, madre di Donato De Caprio, il salumiere che nel quartiere della Pignasecca è famoso per lo slogan «con o senza mollica» per pubblicizzare i suoi panini, ha ottemperato al decreto di sgombero notificatole l’altroieri. A comunicarlo il legale della 24enne, Umberto Di Gennaro. Il tutto è stato comunicato al 113 tramite legale di fiducia e ai carabinieri, competenti sulla vicenda. Le chiavi per accedere all’immobile sono in possesso della Busiello a disposizione della autorità giudiziaria.. I carabinieri erano intervenuti dopo una segnalazione che, appunto, riassumeva l’intera vicenda e avevao trovato la porta d’ingresso forzata. La Busiello e figlio erano nell’abitazione, che non era stata posta sotto sequestro ma sottoposta a perquisizione subito dopo la tragedia per ricavare materiale, qualora ce ne fosse, utile alle indagini. Dopo l’arresto di Stefania Russolillo, il marito e il figlio della donna si erano allontanati per evitare eventuali ritorsioni o gesti sconsiderati nei loro confronti da parte di residenti o comunque di conoscenti della vittima, soprattutto dopo l’esame autoptico che aveva evidenziato una morte avvenuta per strangolamento. Ovviamente mai potendo immaginare che di lì a pochissimi giorni quella casa a Pianura sarebbe stata occupata abusivamente, anche perchè si tratta dello stesso stabile in cui è avvenuto l’omicidio della madre di Donato, in quanto Rosa Gigante e Stefania Russolillo erano vicine di casa. I carabinieri hanno anche aperto un fascicolo d’indagini su questo ultimo evento, per fare piena luce sulla vicenda. Indagini che vanno ad integrarsi a quelle sull’omicidio di Rosa Gigante. Stefania Russolillo, in carcere come maggiore indiziata del delitto, aveva infatti dapprima fornito una parziale confessione, poi ritrattata. Subito dopo la 48enne avreva fornito una terza versione, o meglio, aveva detto di non ricordare nulla di quanto avvenuto e per questo non aveva più risposto ad alcuna domanda del magistrato che aveva disposto una perizia psichiatrica sulla donna che sarebbe in cura presso un centro di igiene mentale di Napoli.

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