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09 Maggio 2023 - 09:02
NAPOLI. Un tempo era una struttura sanitaria all'avanguardia, oggi è invece una discarica. Non cè un solo angolo della casa di cura senza immondizia. Al suo interno pneumatici, scocche di auto, batterie ed elettrodomestici. Quattro anni fa, ancora una colta, il Comune tentò di bonificare l'immobile in danno ai 55 soci proprietari, ma non poté procedere perché l'edificio è inagibile e andrebbe, prima di ogni cosa, rimossa l'enorme quantità di rifiuti sversati nella corte interna e nei locali. Intanto l’altra notte c’è stato un principio di incendio all’interno della ex casa di cura. Il portone d’ingresso è stato dato alle fiamme e solo per poco l’incendio non si è propagato all’accumulo enorme di immondizia stipato all’interno di quei muri. «Si tratta di una vera bomba ecologica, di un disastro ambientale, di uno scempio, eppure è possibile che non si riesca a sbloccare questa situazione e si faccia finta di non vedere?» dichiara il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli a cui diversi cittadini si sono rivolti per denunciare un disastro che dura da anni-«Ci appelliamo alla magistratura affinché possa sciogliere questo nodo burocratico. Bisogna forzare le operazioni di rimozione rifiuti, soprattutto quelli pericolosi, e di bonifica sia all’esterno che all’interno della struttura». Ad andare a fuoco il portone di legno della struttura sanitaria dismessa ed abbandonata da anni. La struttura era una clinica privata per anziani che svolgeva un importante funzione nel sistema sanitario dell'area nord di Napoli. La clinica è fallita circa 10 anni fa. La ex casa di cura Villa Russo è situata a Miano ed era una clinica privata per gli anziani, ma offriva cure e prestazioni anche in ambito cardiologico oltre che geriatrico. Un punto di riferimento non solo per il territorio ma per l’intera città. Sul futuro di Villa Russo gli interrogativi sono tantissimi e molti dei quali scontati. Per il passato invece, più di una volta si è tentato almeno di porre in essere una bonica. Qualche anno fa anche la commissione Ambiente di Palazzo San Giacomo decise di indire un incontro per capire se ci fossero o meno i margini di intervento e l’allora consigliere verde Stefano Buono fece il punto sul degrado ambientale nell’area tra Miano e Scampia rendendo noto che i 55 proprietari erano stati diffidati a fornire il certificato di eliminato pericolo. Da quel momento, ottobre 2019, ad oggi non è mai stato fatto nulla. Il Comune non ha mai proceduto con un’azione in danno, non potendo oggettivamente, e i proprietari non hanno mai arginato quello scempio.
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