Cerca

Faida di Ponticelli, due arresti

Faida di Ponticelli, due arresti

NAPOLI. I venti di guerra che da mesi insanguinano le strade della periferia est di Napoli non accennano a placarsi. Le forze dell’ordine non hanno però la minima intenzione di abbassare la guardia e grazie a un blitz lampo innescato da un voce confidenziale arrestato due pluripregiudicati, trovati in possesso di due pistole pronte all’uso e di decine di munizioni: il 20enne Fiorentino Eduardo Mammoliti e il 56enne Massimiliano Baldassarre “’a serpe”. Il primo, circostanza tutt’altro che trascurabile, è il nipote di Bruno Solla “Tatabill”, ras dei De Luca Bossa ammazzato poche settimane fa in un agguato di camorra. A entrare in azione sono stati gli esperti poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Decumani, i quali all’alba di ieri si sono precipitati al rione Caravita di Cercola. La retata è scattata al civico 12 di via Matilde Serao e ha dato ben presto i propri frutti. Gli agenti si sono appostati nei pressi dell’edificio e dopo poco hanno notato Baldassarre uscire dall’appartamento “sospetto”: notata la presenza degli agenti, “’a serpe” si prodigato in un goffo tentativo di fuga, rifugiandosi in casa di una vicina. Il piano è ben presto miseramente fallito e per lui sono scattate le manette. Negli stessi istanti i poliziotti del commissariato Decumani bussavano alla porta di Mammoliti, che ha aperto senza opporre resistenza. Peccato che poco prima avesse provato a sbarazzarsi di due pistole, una calibro 9 e una 7,65, e decine di munizioni, lanciandole dalla finestra della cucina. Peccato che il gesto fosse stato immediatamente notato dagli investigatori, che in pochi secondi hanno recuperato e sequestrato l’arsenale. L’appartamento oggetto del blitz è risultato poi essere coperto da un sofisticato sistema di videosorveglianza: quattro telecamere esterne erano infatti collegate a un monitor, dal quale era possibile vedere tutto ciò che accadeva all’esterno. Un escamotage che non è bastato a Mammoliti e Baldassarre a evitare la cattura. I reati contestati ai due risultano tra l’altro aggravati dalla finalità mafiosa: gli investigatori ipotizzano infatti che la coppia stesse organizzando un nuovo clan. “’A serpe” era tornato a piede libero da un anno, Mammoliti, nipote del ras ucciso Bruno Solla, da poche settimane. Ieri è stata intanto celebrata l’udienza di convalida che ha visto in aula i presunti pistoleri di piazza Volturno. Troppo schiacciante il quadro indiziario formulato a loro carico per confidare in un colpo di scena. I “vendicatori” di Ponticelli, i cugini Matteo Nocerino e Gaetano Maranzino, restano così ancora dietro le sbarre. Il giudice per le indagini preliminari, sposando in pieno la linea della Procura, al termine dell’udienza celebrata ieri mattina ha convalidato il fermo dei due giovani, emettendo contestuale ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il 19enne e il 23enne hanno affrontato l’incontro con il gip e il pm senza profferire parola: entrambi si sono infatti avvalsi della facoltà di non rispondere. Dunque nessun chiarimento sul perché venerdì notte avessero sparato in piazza Volturno.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori