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Tregua al rione Traiano, un patto per le “piazze”

Tregua al rione Traiano, un patto per le “piazze”

NAPOLI. È l’unica isola felice di camorra di Napoli, almeno per ora. Un luogo in cui storicamente sono avvenuti agguati con omicidi e ferimenti, stese e violenze di ogni genere, si è trasformato in nome degli affari di droga nel regno del silenzio delle pistole. Nessuno si illuda, e gli investigatori lo sottolineano, perché la situazione nel rione Traiano da un momento all’altro potrebbe cambiare. Ma al momento sembra reggere la pax tra i Puccinelli, i Cutolo e i Sorianiello (questi ultimi anche sul versante Soccavo), come certificato dall’ultima mappa sulla criminalità organizzata redatta dalle forze dell’ordine. Secondo gli investigatori della polizia (ma sull’analisi concordano i carabinieri) i clan Puccinelli-Petrone e Cutolo non avrebbero cambiato strategia e interessi negli ultimi anni, trovando però un accordo sul business principale. Da tempo ormai il rione Traiano è in concorrenza con Scampia per lo smercio al dettaglio di sostanze stupefacenti e se non l’ha superato in quanto a volume d’affari è perché il territorio è molto meno vasto. Fatto sta che i due gruppi (i Puccinelli nell’area centrale del quartiere e i Cutolo nella zona della cosidetta “44”) risulterebbero quasi esclusivamente dediti al controllo e alla gestione delle piazze di spaccio. Anche dopo la scarcerazione di una stretta congiunta del capoclan dei “Borotalco”, avvenuta molti mesi fa, non sono stati registrati episodi violenti tra le fazioni una volta contrapposte a testimonianza di momentaneo e sostanziale equilibrio tra esse. Allargando il campo, invece a Soccavo c’è ancora fibrillazione sia pur in apparente diminuzione rispetto alla primavera-estate dell’anno scorso. Quando il ferimento di Antonio Ernano, cognato di uno dei ras dei Vigilia, e l’omicidio di Emmanuele De Angelis sancirono lo scontro feroce il gruppo con base in via Palazziello e il sodalizio Grimaldi-Scognamillo, saldamente ancorato nella parte vecchia del quartiere occidentale di Napoli. La recente scarcerazione di taluni elementi di spicco di quest’ultima cosca avrebbe riacceso le ambizioni di egemonia del gruppo, tese alla riconquista completa del territorio. Ma successivamente, come si può notare sul campo, è stata firmata una tregua che parrebbe duratura. Il rione Traiano, che si trova a sudovest di Napoli, funge da ponte tra Soccavo e Fuorigrotta. Il clan Sorianiello, storicamente presente e operativo nella zona della cosidetta “99”, in via Marco Aurelio, a nord del rione Traiano, è un sodalizio criminale ritenuto dagli inquirenti capace, in ragione della forza economica e militare acquisita nel tempo, di condizionare le dinamiche criminali dell’intera area flegrea. Nel vicino quartiere Fuorigrotta, infatti, i Sorianiello risultano alleati al sodalizio criminale composto dalle famiglie Iadonisi-Cesi-Baratto, fortemente contrapposti al gruppo Troncone. Nei primi 6 mesi del 2022, proprio il primo dell’anno, si è verificato l’omicidio di salvatore Capone in risposta all’agguato in cui rimase gravemente ferito il ras Vitale Troncone, il 23 dicembre 2021.

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