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Mattarella “benedice” Castel Capuano

NAPOLI. L’arrivo in treno alla Stazione Centrale, poco prima delle 11.30, salutato dalla folla di pendolari presenti un po’ sorpresi di vederlo. La mattinata del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per inaugurare la nuova Scuola superiore della magistratura scorre via veloce. In primis una visita all’interno del Castel Capuano: d’obbligo la visita alla biblioteca, accolto dalle presidenti dell’Ordine degli Avvocati, Titti Troianiello, e della biblioteca Patrizia Intonti. L’intervento dinanzi al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, e altre autorità, tra le quali il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, è un monito, non il primo, per la garantire la piena autonomia della magistratura.

LA SCELTA DELLA SEDE NAPOLETANA. «La scelta di Castel Capuano - afferma Mattarella - assume grande significato sotto il profilo della storia del Diritto. È, infatti, tradizionalmente, sede giudiziaria. Già nel 1540 con le Corti di Giustizia, civili e criminali. Dal 1861 e fino a non molti anni addietro è stato sede degli uffici giudiziari di Napoli. In questi ambienti si è affermata l’importante Scuola dei giuristi napoletani, che affonda le proprie radici nella prima università “laica” istituita, nel 1224 da Federico II, con il dichiarato scopo di “formare” il gruppo dirigente necessario per il governo dello Stato». Per Mattarella «in questo luogo la Scuola superiore della Magistratura offre ulteriori percorsi formativi. Proprio alle recenti riforme, sia del processo civile che del processo penale, sono dedicati alcuni dei corsi in programma per il 2023, nella consapevolezza dell’importanza della fase di prima applicazione delle innovazioni legislative. Va espresso apprezzamento per l’orizzonte culturale con cui la Scuola ha tempestivamente risposto all’esigenza di aggiornamento formativo, con l’intento anche di promuovere interpretazioni uniformi sul territorio nazionale delle nuove discipline processuali».

PROCESSI PIÙ AGILI E MODERNI. E ancora: «È indispensabile che il processo, sia civile che penale, divenga strumento più agile e moderno per perseguire adeguatamente gli obiettivi per i quali è predisposto. Occorre che Governo e Parlamento, magistratura e avvocatura, si impegnino per conseguire questo risultato». Mattarella è convinto che ci siano alcuni ritardi del legislatore «ma la risposta alle istanze di giustizia impegna la magistratura a trovare soluzioni ancorate esclusivamente nel diritto positivo. Si deve avere ben chiara la distinzione della doverosa interpretazione e applicazione delle norme rispetto alla pretesa di poterne creare per soddisfare esigenze che non possono trovare riscontro nell’ambito della funzione giurisdizionale». Manfredi, dal canto proprio, sottolinea che «ho incontrato il Presidente Mattarella, segue sempre con grande affetto e attenzione la città e i suoi progressi. È molto importante avere qui una sede ufficiale della Scuola superiore della magistratura perché significa avere Napoli al centro degli aspetti formativi nel campo della giustizia».

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