Tutte le novità
17 Maggio 2023 - 11:24
Giallo sui 660 milioni promessi dal Governo per acquisire studentati: ritirati dall’emendamento
NAPOLI. Uno striscione contro il caro affitti è stato esposto nella sede di Porta di Massa dell'Università Federico II ieri mattina. Autori dell'azione gli attivisti del Collettivo autorganizzato universitario, che già alcuni giorni fa si erano resi protagonisti di una protesta nel cortile di Porta di Massa dove erano state montate delle tende diventate ormai emblema della protesta contro il fenomeno del caro affitti, come accaduto in diverse città d'Italia. “La casa è un diritto, l'affitto è una rapina. Vogliamo vivere, vogliamo studiare”, così recita lo striscione esposto ieri mattina. «La situazione sta diventando insostenibile non solo per gli studenti, ma anche per le famiglie - spiega un'attivista del Cau - il turismo di massa sta cacciando gli abitanti dai centri storici per lasciare spazio alle città vetrina. Il Governo e le altre forze politiche sono incapaci di rispondere alle esigenze degli studenti e non solo». Ieri è anche arrivata la notizia che il Governo ha ritirato l'emendamento che sbloccava i 660 milioni per gli alloggi. L'ennesima dimostrazione che non c'è volontà di migliorare le condizioni di vita della gente. La nostra lotta non si ferma qui». Studenti e studentesse napoletane hanno quindi aderito alla giornata nazionale di protesta chiedendo che sia introdotto un tetto massimo agli affitti, che vengano espropriate le grandi proprietà sfitte, aperti nuovi studentati e approvati nuovi piani per le case popolari. «La protesta degli studenti fuori sede contro il caro affitti è anche una bocciatura a De Luca» ha sostenuto Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, in merito alle mobilitazioni partite anche a Napoli e in Campania, in particolare alla facoltà di Lettere della Federico II. «Basti ricordare - ha affermato il consigliere - quanto accadde nell'estate 2019 con le Universiadi: all'Università di Salerno, di cui ero Rettore, gli studenti-atleti furono ospitati nelle residenze universitarie, garantendo anche il servizio di ristorazione, mentre a Napoli vennero alloggiati su due navi da crociera con la spesa di nove milioni di euro per il noleggio di ciascuna nave». Ma per rimettere a posto le cose servono anche soldi, proprio quelli che il Governo ha ritirato senza dare alcuna spiegazione dopo aver promesso di stanziare un corposo fondo per aiutare i calmierare i fitti con nuovi studentati. Il Governo aveva promesso di sbloccare i soldi previsti dal Pnrr per gli alloggi universitari, 660 milioni di euro per nuovi posti letto presso alloggi o residenze. Ma ieri, mentre la protesta impazza in tutte le città, quesi soldi sono scomparsi e il governo ha ritirato l'emendamento contro il caro affitti. L'emendamento doveva essere presentato al decreto sulla Pubblica amministrazione. È stato ritirato «solo perché incompatibile per materia» ha detto il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Nazario Pagano. Insomma «un ritiro tecnico» un congelamento : «L’emendamento è già stato ripresentato con il decreto denominato Omnibus, compatibile con il tema dell'housing universitario che andrà in Aula il primo giugno». Bisogna dunque solo attendere a sentire il presidente Pagano. Ma glis tudenti sono impazienti e il nuovo anno accademico si avvicina con tutto il suo carico di spese e rincari.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo