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Accuse al reggente ucciso: «Sparò contro i De Martino»

Accuse al reggente ucciso: «Sparò contro i De Martino»

Festa scudetto con omicidio, il pentito Rolletta: «“Ciculill” dava fastidio»

NAPOLI. Vincenzo Costanzo, alias “Ciculill”, sapeva che stava giocando col fuoco e che, di conseguenza, rischiava di mettersi contro le persone sbagliate: più agguerrite e più pericolose di lui. A tratteggiare l’inedito profilo criminale del giovane ras ammazzato a colpi di pistola in piazza Volturno durante i festeggiamenti per la vittoria dello scudetto è l’ex killer Rosario Rolletta “’o friariello”, uomo di punta del clan De Martino prima di iniziare il suo percorso di collaborazione con la giustizia: «“Ciculillo” ha rivelato il pentito è il referente del clan D’Amico “Fraulella” nel rione Conocal. “Ciculillo” dava fastidio, chiedeva estorsioni anche al Caravita, motivo per cui subiva ritorsioni armate da parte del mio gruppo. A sua volta “Ciculillo” sparava contro l’abitazione dei De Martino al rione Fiat». Il verbale redatto da Rosario Rolletta risale al 14 aprile 2021, ma solo adesso è stato desecretato.

La Procura ha infatti inserito l’inedito documento nel fascicolo relativo all’arresto dei cugini Matteo Nocerino e Gaetano Maranzino, a loro volta cugini di Costanzo, fermati il giorno dopo l’omicidio per aver compiuto una stesa in piazza Volturno. Dalla lettura del verbale si scopre così che Vincenzo Costanzo, nonostante la giovane età, 26 anni appena compiuti, aveva già una lunga militanza nella mala di Ponticelli: «Negli anni 20142015 “Ciculillo” apparteneva ai D’Amico e aveva compiti diversi, tra i quali estorsioni, sparatorie e altro. Ha sparato sia a me che a mio fratello Valerio nel 2014», ha spiegato il pentito Rolletta, che, entrando nel merito della vicenda ha aggiunto: «Prima che mio fratello fosse arrestato, aveva avuto dei contrasti coi D’Amico, per i quali vendeva droga e rubava motorini (Valerio, in particolare, vendeva droga per il padre di “Ciculillo”), causati dalla circostanza che io appartenevo al gruppo De Martino.

Per questi motivi in un paio di occasioni “Ciculillo”, Pacciani e altri affiliati ai D’Amico hanno sparato alle finestre della nostra abitazione». Anche in seguito le ruggini non sarebbero mancate e lo stesso Costanzo non avrebbe fatto granché per rimettersi in carreggiata: «Attualmente ha spiegato Rolletta ai pm “Ciculillo” è il referente del clan D’Amico “Fraulella” al Conocal. Già dal 2018, quando fui scarcerato e messo ai domiciliari, ci sono state tante stese reciproche tra i De Martino e di D’Amico per il controllo del rione. In quel periodo non scendevo a sparare, ma venivo informato del fatto che “Ciculillo” dava fastidio, nel senso che chiedeva estorsioni anche a Caravita, motivo per cui subiva ritorsioni armate da parte del mio gruppo». E ancora: «Nel settembre 2020 sono stato messo a conoscenza da Salvatore De Martino che “Ciculillo” era andato a sparare nel parco dove abita Francesco Pignatiello, suocero di Giuseppe De Martino. Anch’io ho provato in un’occasione a sparare contro “Ciculillo” per ucciderlo». Dichiarazioni che spingono i pm a ipotizzare sempre più il coinvolgimento dei De Martino “Xx” nel delitto Costanzo. La caccia ai killer entra nelle fasi decisive.

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