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20 Maggio 2023 - 09:19
I ticket delle gare del Napoli venivano contraffatti e rivenduti online a prezzi alti. Nove gli indagati, tra cui anche alcuni della sicurezza
NAPOLI. Una vera e propria macchina perfetta per delinquere e fare soldi facilmente. Come? Sfruttando la grande stagione del Napoli e vendendo, via social e online, biglietti clonati delle gare interne al Maradona della squadra azzurra. In meno di tre mesi, però, la Procura è riuscita ad indagare velocemente e ad individuare ben 9 persone che avrebbero incassato belle somme di denaro.
I FATTI. Durante il periodo d’oro del Napoli campione d’Italia è stata creata una vera e propria associazione a delinquere composta da ricevitorie compiacenti, bagarini e steward per poter entrare allo stadio con tagliandi falsi dove venivano modificate le generalità fittizzie con quelle dei propri clienti. Praticamente c’era una vendita parallela molto costosa dove addirittura chi controllava ai tornelli riceveva delle mazzette per chiudere un occhio.
Il meccanismo non era difficile da mettere in moto. Praticamente una rete di procacciatori si accaparrava i biglietti dalle ricevitorie, cambiava i nomi e li vendeva su uno specifico profilo social intestato ad un indagato ritenuto il fulcro del business fittizio. Ieri mattina la Guardia di Finanza ha eseguito una decina di perquisizioni tra Napoli e provincia. E la Procura ha iscritto nel registro degli indagati 9 persone che avrebbero incassato soldi per decine di migliaia di euro. Naturalmente a pagarne le spese era la gente onesta che vedeva sparire i biglietti delle sfide interne del Napoli di campionato e Champions senza riuscire a comprarli ma poi li trovava sul web a costi esagerati.
Ai nove finiti nel mirino dei pm sono contestati i reati di associazione a delinquere finalizzata alla contraffazione, alla truffa e alla ricettazione. Durante le intercettazioni è venuto fuori che un ingresso in Curva A superiore per Napoli-Milan del 2 aprile 2023, era stato venduto dai bagarini a circa 120 euro. I ticket venivano personalizzati e gli steward, ricevendo dei soldi, garantivano l’ingresso al Maradona. Quando non si entrava per questioni tecniche i clienti venivano rimborsati o gli veniva promessa la maglia autografata di Osimhen o Kvara.
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