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23 Maggio 2023 - 08:33
NAPOLI. L’ombra di una nuova emergenza sanitaria si allunga sulla casa circondariale di Poggioreale, dove negli ultimi giorni sono stati registrati oltre una decina di casi di scabbia, tutti verificatisi all’interno del padiglione “Roma”. La preoccupante circostanza è emersa ieri mattina nel corso dell’udienza di convalida che avrebbe dovuto vedere alla sbarra Francesco Monti, arrestato venerdì scorso a Ischia per il possesso di oltre 17 grammi di cocaina. Il presunto spacciatore, figlio di una nota imprenditrice dell’Isola Verde, in aula non è però mai arrivato, in quando la direzione sanitaria del carcere “Giuseppe Salvia” ne ha disposto l’isolamento preventivo. Una vera tegola per la difesa del 35enne Monti, rappresentata dagli avvocati Antonio Abet e Andrea Lucchetta, i quali già nel corso del fine settimane non erano mai riusciti a incontrare il proprio assistito. I legali hanno così sollevato la presunta violazione del diritto alla difesa, ma il gip, in attesa di ulteriori sviluppi, ha comunque disposto la custodia cautelare in carcere dell’indagato. La vicenda che ha visto protagonista Monti sembra però essere tutt’altro che un caso isolato. Dalla certificazione prodotta dalla direzione sanitaria di Poggioreale è emerso infatti che i casi di scabbia registrati nel penitenziario sarebbero già oltre una decina: tutti i detenuti sono stati comunque posti in isolamento e non è da escludere che il problema rientri già nei prossimi giorni. L’accaduto finisce però per accendere nuovamente i riflettori sulle precarie condizioni igienicosanitarie della casa circondariale di Napoli. La scabbia è infatti una malattia della pelle causata da un piccolo parassita, un acaro che causa prurito intenso e molto fastidioso, soprattutto nelle ore notturne, e che si annida soprattutto tra lenzuola, materassi e vestiti. Si tratta inoltre di un disturbo contagioso che può diffondersi in modo molto rapido, ma che può anche essere risolto rapidamente.
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