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26 Maggio 2023 - 09:19
SANT’ANASTASIA. Oggi udienza di convalida per i due fermati accusati della mancata strage di Piazza Catteneo, ferendo gravenebte una bimba di dieci anni sparando all’impazzata. Scontata, salvo colpi di scena dell’ultima ore, la convalida del provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Napoli, al termine di una frenetica attività info-investigativa dei carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna, diretti dal maggiore Pietro Barrel. Emanuele Civita (nel riquadro), 19 anni, è stato arrestato, mentre il minore G.G. si è costituito. Entrambi sono di Somma Vesuviana. Subito dopo la notifica del provvedimento di fermo, non hanno profferito alcuna parola.
Quasi certamente oggi (o al massimo domani), i due fermati (per i quali comunque ed in ogni modo vale la presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva passata in giudicato), manterranno la stessa linea difensiva. Intanto i carabinieri cercano le armi usate per la “stesa”. Secondo fonti abbastanza qualificate (ma non investigative), coloro che hanno sparato in Piazza Cattaneo, avevano un mitra calibro 9 parabellum ed un revolver di grosso calibro. In ogni modo, c’è la sola la conferma che è stato usato il mitra.
Nel mentre l’indagine affidata ai carabinieri va avanti, anche grazie alle dichiarazioni di qualche testimone oculare, le condizioni di salute della piccola Assunta (colpita al capo da un frammento di piombo che si è fermato a pochi centimetri dal cervello), migliorano di ora in ora. Tuttavia solo nelle prossime 48 ore i sanitari che la tengono in cura scioglieranno la prognosi. Grazie alle immagini registrate dalle telecamere della videosorveglianza della zona sono state ricostruite le fasi salienti della “stesa”. Tutto sarebbe iniziato poco prima delle 23. In piazza Cattaneo c’era tanta gente. Assunta, 10 anni, è lì con il padre, un 43enne guardia giurata di Pollena Trocchia, la madre e il fratellino più piccolo di solo 6 anni. La famiglia, residente nella vicina Pollena Trocchia, era uscita qualche ora prima per gustare a Sant’Anastasia un gelato. Mentre si trovavano nei pressi della gelateria, si scatena il finimondo.
Dalle immagini delle telecamere si vedono arrivare due ragazzi in motorino. Entrambi hanno il volto travisato. Entrambi impugnano armi, l’uno un revolver, l’altro un’arma lunga, insomma un mitra. Non fanno nulla per non farli vedere, anzi, fanno il contrario, le ostentano e assumendo un atteggiamento aggressivo. Infine si allontanano. Chi aveva in precedenza visto le armi in qualche modo si allontana. Ma ci sarebbero testimoni, chi ha collaborato, stando alle dichiarazioni del depitato Frrancesco Borrelli («il muro di omertà inizia a sgretolarsi»). Una manciata di secondi dopo, appena il tempo di un altro giro con lo scooter, i due passano all’azione, iniziando a sparare follemente, non solo verso il basso (così come inizialmente era stato detto), ma anche ad altezza d’uomo, incuranti di cosa avrebbero potuto provocare, visto che a pochi metri di distanza c’erano decine di persone, giovani e meno giovani e forse anche qualche anziano. Nel bar c’era una festicciola, era presente anche il fratellinno di sei anni di Assunta. La prima a cadere è proprio lei.
La bambina viene colpita da un frammento di piombo alla testa, mentre la mamma viene centrata all’addome ed il padre ad una mano. Il barista accorre e aiuta i tre, per la bambina una corsa al Santobono. La gente inizia a fuggire, senza preoccuparsi di nulla, cercando di trovare un riparo per scampare alle mitragliate dei due ragazzi, probabilmente talmente “gasati” tanto da non rendersi conto della gravità del loro gesto. Ora i carabinieri cercano di comprendere il movente di tanta aggressività. Una ritorsione verso un gruppo di coetanei locali che non gradivano la loro presenza o l’epilogo di una lite consumatasi prima? Lo chiariranno i militari, che sembrano fortemente convinti che i due fermati siano gli artefici della mancata strage. Intanto su TikTok diversi parenti e amici hanno “utilizzato” frasi di incorggiamento verso il minorenne arrestato, figlio di un uomo ucciso anni addietro.. Purtroppo noi viviamo questa violenza fatta da giovanissimi che utilizzano le armi in maniera sconsiderata e questo è un grande tema che va affrontato a livello nazionale, perché noi abbiamo la necessità di regole più severe, soprattutto per limitare questo uso e questo abuso delle armi». Così il sindaco metropolitano, Gaetano Manfredi.
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