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31 Maggio 2023 - 09:09
Il sindaco si attiene a quelle che sono le disposizioni del Governo, ma dice: «Il sovrintendente ha il diritto di difendersi»
NAPOLI. «La legge è stata fatta dal Governo, poi se questa norma sia legittima o illegittima non lo posso dire io che devo semplicemente applicare la norma. Lissner ha tutto il diritto di difendere in tutte le sedi i suoi diritti. Io aspetto che ci sia almeno la conversione in legge di uno dei rami del Parlamento». Il sindaco di Napoli e presidente della Fondazione San Carlo, Gaetano Manfredi, è lapidario in merito ai contenuti della lettera che il soprintendente Lissner ha inviato al Consiglio d'indirizzo del Teatro San Carlo. Manfredi ha sottolineato che «noi dobbiamo chiaramente applicare la legge, tutelare l'interesse pubblico perché davanti a tutto ci sono il Teatro e i suoi lavoratori e dobbiamo fare in modo che questa querelle non danneggi il San Carlo, la sua reputazione e anche la qualità dell'offerta. Questa è la preoccupazione che io come presidente della Fondazione ho, considerato che il mio è un ruolo politico e non gestionale».
In merito alle agitazioni dei lavoratori che hanno portato alla cancellazione dello spettacolo in cartellone domenica scorsa, il Don Chisciotte della Mancia, Manfredi ha annunciato che incontrerà le rappresentanze sindacali domani. «Voglio ascoltare le loro esigenze e le aspettative. Tutto deve andare avanti nell'interesse dell'istituzione. Non penso che ci siano “manine”, dobbiamo pensare alle cose concrete ricordando che il San Carlo ha un bilancio assolutamente solido, una programmazione artistica di livello internazionale riconosciuta da tutti e dunque dobbiamo fare in modo che questo continui e che non ci sia un danno per l'istituzione».
Rispetto alla figura del prossimo soprintendente, Manfredi ha ribadito che «c'è bisogno di una persona che ha grande curriculum e reputazione perché deve andare a gestire uno dei più grandi teatri del mondo. Questo è il tema: non possiamo fare avventure, abbiamo bisogno di persone molto qualificate e molto solide». Parole che certo non fanno il paio con quelle del sovrintendente che ha deciso, un po’ che era previsto, di attenersi alla linea dura: «Discriminatorio, nullo, illegittimo, ingiustificato, inefficace, arbitrario, irragionevole». Così il soprintendente del teatro San Carlo, Stephane Lissner, definisce l'atto con cui la Fondazione del Massimo partenopeo recepisce il decreto del Governo che lo fa cessare anzitempo dalle sue funzioni da domani. La lettera è stata inviata al Consiglio di indirizzo della Fondazione, presieduto appunto da Manfredi.
Lissner, il cui contratto con il San Carlo scadeva nel 2025, si riserva dunque ogni azione legale e si prepara anche ad iniziative in sede nazionale qualora il decreto del governo, che le Camere devono convertire in legge entro luglio, non venisse modificato rispetto alla versione attuale. Per il momento comunque Lissner è scritto nel documento «disconosce il provvedimento espulsivo e continua a considerarsi, a tutti gli effetti, direttore artistico del San Carlo, ruolo che continuerà a svolgere anche oltre la data del primo giugno». Lissner non solo ha quindi ha impugnato la deliberazione della Fondazione ma diffida la stessa Fondazione, attore della stipula del suo contratto, firmato nel 2019 fino al 2025, anche a recepire il decreto legge che lo pensiona
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