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Concorsone bis, la Cisl attacca la Regione: «È un bluff»

Concorsone bis, la Cisl attacca la Regione: «È un bluff»

«Sono trascorsi sette mesi dall’approvazione della delibera di Giunta regionale con cui si emanava un atto di indirizzo per la ricognizione sul fabbisogno di personale nelle autonomie locali da mettere a concorso. Da allora non si è saputo più niente. È un bluff, l’ennesimo? O la burocrazia, sulla quale da anni si predica e si legifera per semplificarla, la fa ancor da padrone nella più importante istituzione territoriale? O ci sono problemi politici con i Comuni che non vogliono più salire sul carrozzone regionale?». A dirlo Lorenzo Medici, leader della Cisl Fp della Campania, che afferma di condividere del tutto gli obiettivi perseguiti dalla Regione per rafforzare la capacità istituzionale della Pubblica amministrazione dotando il sistema delle autonomie locali del personale necessario per garantire i servizi ai cittadini, e al tempo stesso di contrastare la disoccupazione, in particolare quella giovanile, ma esprime pesanti perplessità sul fatto che agli impegni assunti non si dia seguito con i fatti. «Abbiamo una situazione drammatica, soprattutto nei Comuni - dice -, dove spesso non si riesce nemmeno a produrre un documento di identità per carenza di personale. Per cui siamo d’accordo nell’utilizzare le risorse del programma del Fse 2021- 2027 per formare nuovi addetti e coprire i vuoti spaventosi di organico esistenti. Ma resta il fatto che a sette mesi di distanza dalla decisione assunta non sappiamo ancora se siano state avviate le procedure per acquisire i fabbisogni degli enti locali e la rilevazione della loro capacità assunzionale. Non vorremmo che questa storiella del Concorsone 2 si porti avanti fino alle prossime elezioni regionali. Se non si provvede subito, tantissimi municipi saranno costretti a chiudere bottega».

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