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Tregua al San Carlo, a luglio la soluzione

Tregua al San Carlo, a luglio la soluzione

NAPOLI. Ieri mattina il sovrintendente Lissner non è andato al San Carlo. Il suo studio è rimasto vuoto. I rumors vogliono un’azione di messa in mora già avviata in queste ore. Di concreto c’è che il sovrintendente si è già rivolto ad uno studio legale seppure solo per rispondere ad una lettera di “benservito” del sindaco. Intanto, ieri, i contatti sono stati frenetici e Manfredi, presidente della Fondazione del Lirico, alle 15, 30 ha ricevuto una delegazione di lavoratori così come anticipato già alcuni giorni fa.

L’INCONTRO CON I SINDACATI. «Il mio obiettivo è salvaguardare la grande reputazione del teatro San Carlo e i suoi lavoratori. Come sindaco di Napoli e della Città Metropolitana ho già dimostrato concretamente di voler sostenere il teatro con nuovi finanziamenti che lo rendano sempre più solido. Abbiamo preso atto di un decreto del Governo sulla decadenza del sovrintendente Lissner. Nel momento in cui la norma verrà convertita almeno in un ramo del Parlamento, avvierò in maniera rapida la procedura di individuazione del nuovo sovrintendente per completarla entro la fine di luglio in modo da tornare così rapidamente in un regime di normalità» ha detto Manfredi al termine dell’incontro. Ma quali saranno le procedure è tutto da definire. Sulle modalità con le quali procedere all’individuazione del nuovo sovrintendente il sindaco non si è sbilanciato:. «Una manifestazione di interesse? Lo valuteremo, dobbiamo procedere con grande velocità, dipende dai tempi della conversione della norma», ha ribadito Manfredi riferendosi al decreto sul pensionamento di Lissner.

I BILANCI. «I bilanci sono solidi -ha sottolineato-, è stata approvata la pianta organica, ora vanno fatti ulteriori passi in avanti. I miei poteri, in questa fase di transizione, consentono la gestione ordinaria, ma mi assumo l'impegno di fare in modo che il nuovo sovrintendente rispetti gli impegni già presi tra Teatro e lavoratori su accordo ricognitivo e nuove assunzioni a tempo indeterminato nei limiti della sostenibilità del bilancio 2023».

IL DECRETO LEGGE. Insomma una mezza apertura c’è stata rispetto a quando lo stesso sindaco aveva dichiarato che l’noere di rispettare certi accordi spettava unicamente al prossimo sovrintendente. «La legge è stata fatta dal governo, se questa norma sia legittima non lo posso dire io, che devo semplicemente applicarla», aveva anche detto Gaetano Manfredi a proposito del decreto legge che pensiona anche i sovrintendenti stranieri a 70 anni. Ma fra Manfredi e Lissner le armi non sono state sotterrate. Alla lettera con la quale il sindaco ringraziava il sovrintendente per il lavoro fatto è arrivata una risposta di uno studio legale con la quale si «mette in dubbio la necessità e urgenza» di applicare la norma solo con l'intervento del Consiglio dei ministri invece di attendere il Parlamento.

LE PAROLE DI LISSNER. Lissner aveva già detto che si trattava di un provvedimento «nullo», «illegittimo», «ingiustificato», «inefficace», arbitrario», «irragionevole» aggungendo anche che la norma sull'età viene ritenuta «discriminatoria», con «un carattere personale», con effetti immediati solo su Lissner e a favore di chi sarebbe statp «già identificato per sostituirlo». Ma dopo le parole dure dallo studio legale arriva anche una certa apertura anticipando che Lissner sarebbe aperto a «valutare ogni possibile soluzione transattiva che possa, nell'interesse di entrambe le parti». Ma aggiungono i legali, visto che la norma parla solo dei sovrintendenti lissner si riteene ancora in carico come «direttore artistico». «Se arrivasse un ricorso di Lissner risponderanno gli avvocati, è un problema legale che ho affidato a loro». ha confermato Manfredi.

POLO SUD PRESENTA UN ESPOSTO. Insomma acqua sul fuoco e caos nel caos mentre Amedeo Laboccetta, presidente della associazione Polo Sud continua a chiedere l’intervento diretto e inequivocabile del ministro Gennaro Sangiuliano. «Da ieri il sovrintendente del Teatro San Carlo, Ste'phane Lissner, oltre che illegittimo è anche abusivo, per aver dichiarato ai quattro venti di non aver intenzione di rispettare in toto il decreto del governo Meloni che prevede la sua decadenza. Ma il ministro Sangiuliano non ci casca. Perchè non è vero che il problema sia oggi del solo sindaco Manfredi. Questo di Lissner è un problema che investe in pieno il governo in carica. Lissner non doveva essere nominato al San Carlo ed è stato a Napoli anche troppo. E di questo siamo certi che vorrà occuparsi anche la magistratura, a seguito dell'esposto che presenteremo».

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