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08 Giugno 2023 - 09:20
NAPOLI. Si parte. La giunta tegionale della Campania, nella seduta di ieri ha provato tra gli altri provvedimenti la data d’inizio dei saldi estivi. La Giunta, facendo seguito alla riunione della Conferenza delle Regioni-Commissione Attività Produttive, ha individuato per il 6 luglio prossimo la data di inizio dei saldi estivi, per la durata non superiore a 60 giorni. La decisione è stata condivisa con le associazioni di categoria. La speranza adesso è che i singoli negozi non partano in linee separate con “vendite promozionali” o finti “svuotatutto” per improbabili rinnovi di locali e lavori che non si faranno mai. Leggermente in ritardo, rispetto al 2 luglio dello scorso anno, il 6 è stato scelto in quanto un giorno a metà settimana che può dare la possibilità ai napoletani di prevedere il week end di inizio mese come quello delle vendite scontate. Un giorno strategico dunque, studiato a tavolino dalle associazioni dei commercianti e dalla Regione per mettere d’accordo acquirenti e venditori. Ovviamente prima ancora che si arrivi ai nastri di partenza le associazioni di settore in difesa dei contribuenti mettono sul chivalà i cittadini chiedendo, quando è possibile, di prestare attenzione ai prezzi, casomai di fotografare i cartellini, e poi confrontarli con quelli degli sconti. Per quanto riguarda i saldi invernali infatti tante sono state le polemiche in merito a finti sconti che sono apparsi nelle vetrine delle maggiori vie dello shopping. Anche la Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano una serie di indicazioni fondamentali, sia per gli esercenti che per i clienti, per effettuare gli acquisti in saldo seguendo norme di sicurezza e trasparenza. Per esempio la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato. le carte dicredito devono essere accettate da parte del negoziante. I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. C’è l’obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Ed è proprio su quest’ultimo punto che si concentrano le maggiori polemiche dei consumatori che quest’anno hanno deciso di non lasciare nulla al caso, ma di “attrezzarsi” con largo anticipo.
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