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«Politici credibili per salvare Villaricca»

«Politici credibili per salvare Villaricca»

VILLARICCA. I recenti arresti che hanno sgominato i vertici di un clan di camorra a Villaricca hanno riproposto l’emergenza sicurezza che a Villaricca, come anche in altri centri dell’hinterland napoletano, fa il paio con una situazione politico-amministrativa fortemente compromessa. Il Comune è stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in conseguenza di fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso, in più le casse dell’ente sono in dissesto. È chiaro che la meritoria opera di forze dell’ordine e magistratura non è sufficiente a risollevare una comunità come quella di Villaricca. Servono risposte dalla politica. Per questo il nostro giornale vuole dare voce agli esponenti locali, alla classe dirigente e ai cittadini comuni che hanno o conservano un legame con il territorio, affinché espongano il proprio punto di vista a beneficio di chi si troverà a gestire il pesante passato e a guidare il Paese nell’incerto e difficile futuro. Cominciamo sentendo l’opinione dell’onorevole Giovanni Porcelli (nella foto), che è stato sindaco di Mugnano di Napoli prima di diventare consigliere regionale del gruppo “Campania Libera”.

Onorevole, il Comune di Villaricca, come sa bene, vive da anni una doppia criticità (dissesto e scioglimento), su cosa (più che su chi) dovrebbe puntare la classe dirigente locale per uscire da questo “impasse”?

«Il Comune di Villaricca vive uno dei periodi più bui della sua storia. Prima il dissesto e poi lo scioglimento hanno portato a galla pessima gestione della macchina amministrativa e oggi a pagarne le conseguenze sono i cittadini. Uscire da questo pantano non è facile, non sarà facile per la prossima amministrazione: c’è necessità di un cambio di passo, un cambio di atteggiamento rispetto al passato, con una critica a certi consociativismi ed a quel metodo politico-amministrativo che ha portato le casse del Comune al collasso. Un metodo che si è rivelato utile ai fini elettorali per qualcuno, ma devastante per l’intera comunità».

Quale è il modo migliore per tagliare ogni legame ed ogni condizionamento con il pesante passato certificato dal provvedimento di scioglimento?

«C’è necessità di tagliare i ponti con quel passato che ha portato avanti una gestione scellerata dell’ente, sotto tutti i punti di vista. Quella politica clientelare utile solo ad alimentare il proprio “orticello” ha prodotto risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Questa attenzione sarà fondamentale già al momento della composizione delle liste. Chiunque pensa che il Comune sia una “mucca dalla quale attingere” dev’essere allontanato. Dev’essere questo il momento di un nuovo corso per Villaricca. Alla politica tocca selezionare bene i candidati, ai cittadini scegliere con consapevolezza».

Una delle principali criticità rilevate dalla Commissione di inchiesta nominata, e che a catena ha influito anche sulla problematica di dissesto economico-finanziaria, è stata la gestione superficiale e poco incisiva della riscossione tributi, soprattutto rispetto ad attività collegate alla malavita locale. Come si pone rimedio a tutto ciò?

«È fondamentale che oltre alla politica anche la parte amministrativa abbia gli stessi obiettivi dell’amministrazione. Un sindaco da solo non può far nulla. È necessario avere una squadra di dirigenti e funzionari che remi nella stessa direzione, che è quella del pugno duro contro chi evade, contro la criminalità e qualsiasi forma di ingerenza sulla macchina amministrativa».

Ci potrebbe tracciare l’identikit di un candidato ideale? Quali caratteristiche dovrebbe possedere un eventuale candidato alla carica di sindaco per poter avere credibilità, non solo agli occhi dei cittadini ma soprattutto agli occhi delle istituzioni che sicuramente guarderanno con attenzione i vari profili scelti?

«C’è necessità di un candidato che conosca la macchina amministrativa, che sia competente, con idee chiare e pronto a fare i sacrifici che la prossima esperienza amministrativa richiederà. Non serve pescare nessun “coniglio dal cilindro” ma gente radicata e competente, che soprattutto non sia stata sfiorata dalla relazione sullo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Quella deve essere una pagina chiusa».

In tutto questo, quale atteggiamento dovrebbe assumere, rispetto a queste future elezioni, la politica che conta, ovvero quella esercitata ai massimi livelli regionali e nazionali?

«Il Comune da solo, attualmente, non riesce a garantire neppure l’ordinario. La prossima amministrazione avrà l’obbligo di interloquire quotidianamente con Regione e governo per intercettare fondi e finanziamenti per Villaricca che sta già perdendo importanti occasioni, essendo commissariato in un periodo in cui altri Comuni stanno portando a casa cospicui tesoretti dal Pnrr o da altri programmi di crescita. C’è bisogno di una filiera istituzionale che possa risanare le casse del Comune e soprattutto pensare e progettare il futuro di Villaricca».

In che modo, soprattutto, le istituzioni centrali dovranno stare vicino al futuro sindaco nella difficile attività gestionale che attende i prossimi amministratori comunali?

«Sarà fondamentale portare avanti politiche necessarie a uscire dal dissesto e contemporaneamente badare all’ordinario e programmare la Villaricca del futuro. Per fare tutto ciò è necessario il supporto di tutte le istituzioni nonché della società civile. La politica deve fare ciò che le compete, rimboccarsi le maniche e lavorare pancia a terra per migliorare la vivibilità dei villaricchesi ma con il supporto di tutta la città, del mondo della chiesa, delle associazioni, delle scuole, del terzo settore Villaricca potrà veramente voltare pagina».

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