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Anziani maltrattati e insultati: ospizio horror a Chiaia, sette arresti

Anziani maltrattati e insultati: ospizio horror a Chiaia, sette arresti

Vicende da brividi, tali da far scattare sette misure di custodia cautelare nei confronti di altrettanti operatori sanitari che lavoravano nella struttura per anziani “Casa Nonna Rosa” in corso Vittorio Emanuele 656. Agli ospiti, secondo l’accusa, venivano inferti maltrattamenti, umiliazioni, minacce e violenze riscontrati attraverso intercettazioni ambientali e riprese video in alcune sale. Tra le vittime, 14 in tutto, c’era una ultracentenaria che in una conversazione registrata invocava disperatamente la madre: «Mammina mia, aiuto». Ma a nessuno era negata, quando i vecchietti “davano fastidio”, almeno un’offesa con linguaggio a volte scurrile: «Cagacazzo, insopportabile, scemo, stronzo, zingaro, mongoloide». Complessivamente nel mirino di inquirenti e investigatori sono finite otto persone, tutte incensurate. L’ottava è una psicologa che dirigeva il centro: la rappresentante legale Valentina De Maio, 43 anni, indagata a piede libero perché accusata di aver omesso di intervenire per impedire i reati. Il gip ha respinto la richiesta di arresto, sostenendo che mancano indizi sufficienti a carico della professionista, intervenuta tra l’altro diverse volte per rimproverare gli operatori per alcuni comportamenti. Inoltre era sempre assente durante le violenze. Sono stati i carabinieri della compagnia Napoli Centro, autori dell’indagine coordinata dalla Procura, a eseguire i sette provvedimenti restrittivi all’alba di ieri. Tutti, a partire dalla De Maio ovviamente, devono essere ritenuti innocenti fino all’eventuale condanna definitiva. In carcere sono finiti Gennaro Postiglione detto “Genny”, 52enne di Scampia; Marco Marzano, 42enne di Pozzuoli; Grazia Rocco, 35enne di Arzano. Gli arresti domiciliari invece sono stati concessi a Rosa Mascetta, 23enne di Arzano; Simona Cimmarosa, 34enne di Casalnuovo, unica assunta regolarmente nella struttura; Aniello Robilotta, 31enne di Mugnano; Caterina Fornaro, 58enne di Cercola. L’accusa per gli arrestati, in concorso, è di maltrattamenti continuati e aggravati nei confronti delle persone affidate alla loro cura e vigilanza. Le indagini sono partite dalla denuncia di un operatore sanitario che aveva effettuato un giorno di lavoro in prova a “Casa Nonna Rosa”, intuendo che qualcosa non quadrava. Così il 4 dicembre 2022 è andato ai carabinieri di Chiaia in compagnia di una signora che nel periodo estivo aveva ricoverato la madre nella struttura, poi deceduta. Così come sono morti (ma al momento non c’è alcun nesso accertato con quanto avveniva all’interno della casa di riposo) altri due anziani che sarebbero stati maltrattati: Giuseppe Mattiucci detto “Poppò” e Renato Fidanzini. Al primo, affetto da una malattia che gli impediva di nutrirsi a sufficienza, un operatore gli avrebbe urlato più di una volta di mangiare e ingoiare. Per l’80enne, diverso tempo dopo, è stato necessario il ricovero ospedaliero. Tre degli indagati avrebbero indebitamente percepito il reddito di cittadinanza: uno in forma diretta, due indiretta.

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