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09 Giugno 2023 - 13:25
Atti vandalici all'interno di un bene confiscato alla camorra destinato a un'associazione che si occupa di assistenza a famiglie con bambini affetti da patologie dello spettro autistico. E' successo a Quarto, in provincia di Napoli. Ignoti si sono introdotti all'interno di una delle due ville in via Cesapepere confiscate al clan Polverino e assegnate dal Comune di Quarto, tramite un bando pubblico, ad un'associazione temporanea di scopo. L'inaugurazione ufficiale delle attività è avvenuta lo scorso 27 maggio. "Nemmeno due settimane dopo l'avvio delle attività dedicate ai bambini e alle bambine affetti dalle patologie dello spettro autistico, registriamo questo episodio che inquieta e indigna al tempo stesso", dichiara il sindaco di Quarto Antonio Sabino. "Inquietudine e indignazione - aggiunge - che nascono dalla circostanza che, secondo quanto denunciato ai Carabinieri dai gestori, ignoti si sono introdotti nella struttura, hanno messo a soqquadro varie stanze dove c'erano i giochi e i peluche destinati ai bambini e alle bambine seguiti dagli operatori della Casa Arcobaleno per l'Autismo, lasciando disordine ovunque in giro per la struttura, ma senza portare via nulla. Un'azione criminale alla quale è seguita anche il danneggiamento del cancello di ingresso, con strani graffiti fatti probabilmente con una chiave sulla vernice del cancello come per indicare qualcosa a qualcuno". Sabino fa sapere di aver "segnalato prontamente tutto alle forze dell'ordine e alla magistratura, evidenziando questo clima che appare di crescente ostilità verso le tante realtà confiscate e assegnate alla collettività che stanno concretamente cambiando il volto di Quarto. Se, infatti, la stragrande maggioranza dei cittadini di Quarto appoggia pienamente il nostro impegno di concreta legalità nel riassegnare beni confiscati per farne centri per le associazioni, gli anziani, i diversamente abili, i bambini affetti dall'autismo, qualcun altro evidentemente mostra fastidio verso questo percorso e cerca di ostacolarlo in ogni modo. Noi andiamo avanti, con il pieno sostegno istituzionale dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati, della Fondazione Polis, della Regione Campania, della Città metropolitana e, soprattutto, delle forze dell'ordine e della magistratura che ringraziamo perché non ci hanno mai lasciati soli in questo percorso"
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