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La Federico II celebra i laureati illustri

La Federico II celebra i laureati illustri

"Una giornata bellissima: dagli studenti ai laureati illustri c'è il passaggio virtuale e simbolico di testimone. Oggi abbiamo quattro laureati illustri, tutti insieme sono protagonisti nello spirito dell'ateneo". Lo ha detto il rettore della Federico II di Napoli, Matteo Lorito, in occasione della cerimonia di premiazione dei laureati illustri nell'ambito dei festeggiamenti di "Buon Compleanno Federico II". I riconoscimenti sono andati a: Maurizio De Lucia, procuratore di Palermo, Angela Natale, presidente Boeing Italia, all'attore Alessandro Preziosi e a Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura. "I loro messaggi - ha aggiunto Lorito - vanno agli studenti, ai docenti e a tutta la comunità federiciana che ha una tradizione eccezionale". Il rettore ha poi evidenziato: "Sarò soddisfatto quando i cervelli non solo non scapperanno dal Sud, ma arriveranno anche da fuori, cosa che inizia ad accadere".

«La mia attività mi ha portato molto a parlare in pubblico ma oggi sono un po' emozionato pur avendo il tratto cinico dei giornalisti. Stavolta ho un po' di emozione che non guasta» ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. «Negli anni - ha detto dal palco - ho Letto le biografie di Hillary Clinton, Ronald Reagan, Xi Jinping, Donald Trump e di tanti altri. In queste biografie il tratto distintivo era l'importanza e l'imprimatur della loro vita universitaria. Ci penso perché so che questa università di Napoli ha formato la mia crescita e ha consentito di realizzare i miei sogni di ragazzino: volevo fare il giornalista e grazie alla formazione acquisita qui lo sono diventato".

Della sua vita in ateneo Sangiuliano ha ricordato anche un episodio avvenuto nel 1980, l'anno del terremoto: "A novembre dell'80 - ha detto - ci fu quel tragico terremoto. All'epoca non c'era la protezione civile e in via Mezzocannone, all'università, vidi un cartello scritto a pennarello che dava appuntamento alle 6 agli studenti che volessero andare in Irpinia a scavare tra le macerie. La mattina dopo con un gruppo amici partimmo: i vigili del fuoco scavavano nei pressi di palazzi crollati e noi facevamo una catena umana per portare i secchi di pietre. Eravamo tanti studenti con idee diverse ma creammo un afflato in quelle giornate drammatiche, giornate in cui l'allora presidente della Repubblica Pertini usò termini di indignazione per i pochi soccorsi. Noi della Federico II fummo un po' come gli angeli del fango, demmo il nostro aiuto".

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