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10 Giugno 2023 - 07:45
NAPOLI. Gli studenti che si stanno preparando per la Maturità hanno paura dell’esame orale nonostante il ministro abbia cercato di rincuorarli dicendo che non si tratta di un’interrogazione ma di un colloquio. In realtà i ragazzi non hanno tutti i torti soprattutto alla luce dei risultati di un’indagine dell’osservatorio “Con i Bambini” dove si evince che solo il 52% degli studenti di quinto superiore nel 2022 ha raggiunto un livello di competenza almeno adeguato in italiano. Basti pensare che nel 2019, prima del covid, erano il 64%. Si potrebbe pensare che dopo l’emergenza sanitaria gli studenti che si presentano all’esame di Stato hanno abbassato le loro competenze. Nelle prove del 2022, si legge su Dire.it, è emerso come gli studenti arrivino in V superiore con un forte bagaglio di disuguaglianze per quanto riguarda l’apprendimento ma che sono il riflesso di altre disuguaglianze: dalla condizione sociale, alla cittadinanza, al tipo di studi intrapresi. E ovviamente il territorio di residenza, perchè anche qui si trova un gap evidente. Cominciando dalla famiglia, gli studenti con alle spalle una famiglia con uno status socio-economico-culturale alto raggiungono un punteggio medio di 202,6 in italiano. La quota scende a 191,3 tra quelli di famiglie di condizione medio-alta e a 185 in quelle medio-basse. Dato che precipita fra gli studenti con le famiglie più svantaggiate crolla a 171. Anche i percorsi di studio riflettono questi gap, con la scelta della scuola che riflette gli stessi gap di partenza: i figli di lavoratori esecutivi scelgono i professionali e i tecnici, mentre sono una minoranza nei licei.Per chi proviene da una famiglia di classe elevata il liceo sarà la scelta ovvia. C’è da analizzare ovviamente anche le disuguaglianze territoriali, dove come accennato in precedenza, tra ragazze e ragazzi che l’anno scorso sono arrivati alla fine delle superiori, solo il 52% ha conseguito un livello di apprendimento adeguato in italiano. Si tratta di un dato che risulta dalla media nazionale, che si aggira sul 48% ma che in Calabria, Campania e Sicilia supera invece il 60%. L’Osservatorio per i bambini, ha poi evidenziato che a livello comunale, si evince che sono 14 i capoluoghi dove oltre un terzo degli studenti di V superiore si attesta al livello 1 di italiano, quello più basso, nelle prove Invalsi. In tutti i casi si tratta di città del sud e delle isole: Napoli, Enna, Crotone, Agrigento, Brindisi, Caserta, Cosenza, Sassari, Messina, Catanzaro, Vibo Valentia, Palermo, Catania e Oristano.
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