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10 Giugno 2023 - 14:43
ACERRA. Vertenza Pellini: l’udienza camerale della Corte di Appello di Napoli slitta a metà luglio, ma va detto che i giudici dell’ottava sezione, sentita l’arringa dei difensori dei germani Pellini, senza entrare nel merito della questione ambientale, dovranno pronunciarsi se accettare o meno la richiesta dei Pellini, in merito alla inefficienza della condanna di confisca del loro patrimonio familiare, che secondo le stime degli investigatori è stato valutato in oltre 200 milioni di euro. Ieri mattina, dinanzi al Palazzo di Giustizia si sono dati appuntamento alcuni ambientalisti, cercando di fare arrivare la loro voce ai giudici, che dovranno applicare le leggi, nel rispetto dei codici. Accanto ai manifestanti, una nutrita pattuglia di politici, gli stessi che nei giorni scorsi hanno sparato a zero contro i Pellini, ci quali hanno pagato già con il carcere il loro conto con la giustizia penale. Ieri, dopo che era trapelata la notizia che l’udienza camerale era stata rinviata, è tornata a parlare (a mezzo di un comunicato), il consigliere regionale Muscarà, dando notizia che erano presenti “solo” Morra, Don Patriciello e le associazioni, puntando l’indice contro la politica, che secondo la Muscara: “è lontana dai cittadini?” Un’accusa che ha trovato sponda solo nella replica di un rappresentante regionale della Lega. L’onorevole Muscarà ha dichiarato: “Il giudice oggi non si è presentato, non si sa se per un suo legittimo impedimento o per altro, sta di fatto che questo non è un buon segno. La sentenza è stata rinviata a metà luglio!”. Parole tutto sommato pesanti, che ammicano a una sorta di “condizionamento” della magistratura. Per mettere una toppa ha poi aggiunto : “Ma crediamo ancora nella Giustizia buona seppur silente; purtroppo non lascia ben sperare la situazione i tempi sono stretti ma noi procederemo, come facciamo ormai da vent’anni, con queste proteste affinché il territorio acerrano torni ad avere la propria dignità, dimenticando sversamenti e magari inceneritori. La domanda più importante è: come mai in Consiglio Regionale non c'è più la commissione Terra dei Fuochi?”. La domanda allora torna spontanea: Cosa è stato fatto in questi anni per bonificare le discariche portate alla luce tra il 1995 ed il 1997, quando i Pellini ancora non esistevano?
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