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10 Giugno 2023 - 19:38
NAPOLI. La gang di rapinatori che per un mese ha seminato letteralmente il panico nell’hinterland di Napoli mettendo a segno ben otto colpi torna alla sbarra per la conclusione del processo di primo grado. I tre imputati sono stati tutti riconosciuti colpevoli dal gip del tribunale di Nola, ma le condanne inflitte si sono rivelate leggermente al di sotto delle aspettative della Procura. Dando ampio accoglimento alle argomentazioni del collegio difensivo (composto dagli avvocati Luigi Poziello, Calogero Montalto e Alfredo Liguori) il giudice del rito abbreviato ha condannato Francesco Tusa a 6 anni e 4 mesi e 3.400 euro di multa, concedendogli le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti; Gennaro Salinas a 7 anni e 5 mesi e 3.600 euro di multa; e Vincenzo Schiavarello e 8 anni e 4.000 euro di multa. A fine maggio, in sede di requisitoria, il pubblico ministero aveva chiesto la condanna per i tre giovani per tutti i capi di imputazione: per Tusa erano stati invocati 5 anni e 4 mesi di reclusione e 3.000 euro di multa; per Salinas 4 anni e 10 mesi di reclusione ed 500 euro di multa; per Schiavariello 6 anni reclusione e 3.500 euro di multa. Gli imputati erano a vario titolo accusati di aver compiuto qualcosa come otto rapine nel giro di un mese: durante uno dei colpi un benzinaio era stato addirittura ferito a sprangate. I raid erano stati commessi nel marzo dello scorso anno nella provincia di Napoli e le indagini erano state condotte dai carabinieri di Nola che hanno eseguito altrettante misure cautelari emesse dal gip di Nola. I tre, secondo quanto emerso dalle indagini dei militari dell’Arma di Saviano, sono entrati in azione in diversi comuni del Napoletano e in uno dei colpi messi a segno, ai danni di un distributore di carburante, colpirono selvaggiamente alla testa uno dei dipendenti con una mazza di ferro. La vittima riportò un trauma cranico e un trauma conclusivo alla mano e al polso sinistri. Per quella escalation i tre hanno adesso rimediato 19 anni di carcere.
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