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13 Giugno 2023 - 08:47
ROMA. E ora? È questa la domanda sulla bocca di tutti. Di chi ne parla a mezza bocca, di chi si limita a sussurrarlo e di chi ufficialmente nega ma in realtà è proprio a quella domanda che sta pensando: e ora senza Silvio Berlusconi che cosa succederà a Forza Italia? E al Governo? Ovviamente nessuno esce allo scoperto, «questo è il momento del dolore, poi si vedrà».
TAJANI UOMO FORTE. In realtà sul piano politico si sta già ragionando. Tra le ipotesi che sembrano prendere quota ci sarebbe una reggenza di garanzia, un garante per Fi in attesa che vengano definiti gli equilibri all’interno del partito. Due le soluzioni che circolano più di altre: in prima battuta il nome di Antonio Tajani. L’uomo forte di Fi resta lui, vicepremier, ministro degli Esteri e coordinatore del partito del quale di fatto eredita la “reggenza” («ho perso un fratello maggiore, un eroe», dice).
PRESSING SU LETTA. Ma è in atto un forte pressing su Gianni Letta, eterno braccio destro del Cavaliere a Palazzo Chigi. Il timore, che si leggeva ieri in controluce anche nelle chat “azzurre”, è che la morte di Berlusconi possa aprire una vera e propria diaspora nel partito, stretto tra la Lega e le sirene centriste, in particolare quelle renziane.
MELONI SERRA LE FILA. Ma la dipartita del vecchio leader potrebbe avere ripercussioni anche su maggioranza e Governo. Lo sa bene Giorgia Meloni, che non a caso ieri si è subito affrettata a serrare le fila del centrodestra. Prima con un video, poi con una lunga intervista in prima serata a Canale 5, la premier ha prima definito Berlusconi «un combattente» poi, rispondendo a una domanda sul fatto se il centrodestra riuscirà ad andare avanti senza litigare replica: «Penso che glielo dobbiamo». Fino ad oggi Fi ha fatto da “cuscinetto” tra Meloni e Salvini. Anche per questo, nei mesi scorsi, la premier aveva lavorato a quella svolta “governista” degli azzurri (grazie anche a un rapporto diretto con Marina) che aveva portato a un rafforzamento di Tajani e al ridimensionamento di Licia Ronzulli. Meloni spiega che «per onorare» Berlusconi il Governo deve portare a termine «la riforma costituzionale e la riduzione delle tasse». Unanime il cordoglio anche tra gli avversari di Berlusconi: il Pd ha rinviato la direzione che doveva tenere ieri in segno di lutto e rispetto.
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