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16 Giugno 2023 - 00:47
NAPOLI. C’è una probabilità doppia a Napoli rispetto a Milano di incontrare un giovane tra i 18 e i 24 anni che non abbia conseguito titolo superiore alla licenza media: 22,20 per cento rispetto al 10.60. È quanto emerge dal progetto di ricerca, di cui è coautrice la ricercatrice della Bocconi, Giovanna Marcolongo, nel corso della conferenza annuale promossa dal Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università Bocconi con la collaborazione scientifica del Dipartimento di Studi aziendali ed economici dell’Università Parthenope. «A Napoli si raggiungono ancora percentuali elevati nella dispersione scolastica» dice il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Manfredi ricorda che «l’amministrazione comunale nei mesi scorsi ha attivato una piattaforma di monitoraggio sul fenomeno della dispersione scolastica, attività che ha consentito di far emergere la dispersione che spesso era segnalata ma con grande ritardo». In base agli ultimi dati del Comune di Napoli, il numero più elevato di segnalazioni, 400, è arrivato dalla Municipalità che racchiudere i territori di Ponticelli, San Giovanni, Barra. Subito dopo la quella di Secondigliano, San Pietro a Patierno e Miano con circa 360 segnalazioni, mentre il territorio si registra il minor numero di casi è quello della Municipalità Vomero-Arenella, circa una ventina. «Negli mesi i numeri sono cresciuti proprio perché abbiamo monitorato il fenomeno con tempestività grazie alla nostra piattaforma che incrocia e aggiorna continuamente i dati» spiega il primo cittadino. L’amministrazione sta cercando di mettere in campo diversi strumenti per la lotta alla dispersione scolastica. Tra questi anche la riqualificazione delle scuole. Il Comune di Napoli si è aggiudicato 28 interventi di edilizia scolastica finanziati con i fondi del Pnrr per un valore complessivo di circa 84 milioni di euro. «Per contrastare il fenomeno è necessario avere prima contezza precisa e poi intervenire su più fronti: didattico, sociale e solo in casi estremi con misure di carattere penale nei confronti dei genitori» evidenzia Manfredi. «La scuola ha un potente ruolo di equalizzatore sociale poiché riduce il divario di apprendimento tra bambini e ragazzi di livello socio-economico diverso» dice il direttore del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università Bocconi, Vincenzo Galasso. E il rettore dell’Università Parthenope, Antonio Garofalo, aggiunge: «Tutte le Istituzioni devono lavorare insieme, per le rispettive competenze, per combattere il dilagante fenomeno della dispersione scolastica.
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