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16 Giugno 2023 - 15:20
Il presidente Andrea Annunziata sta "raddrizzando la rotta" dello scalo marittimo partenopeo (guarda la photogallery). Un precedente reportage del ROMA aveva evidenziato il degrado che regnava agli imbarchi per i turisti. Ma ora...
NAPOLI. A febbraio, il ROMA denunciò il degrado “da quarto mondo” dell’area imbarchi per la Sicilia nel Porto di Napoli. In un’intervista al nostro giornale, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Tirreno Centrale, Andrea Annunziata, assicurò provvedimenti. Siamo tornati a verificare. E i cambiamenti ci sono. L’asfalto pieno di buche, è stato rifatto, a terra sono stati tracciati i percorsi per TIR ed auto. E soprattutto, è stata installata una cartellonistica che adesso permette a napoletani e turisti di individuare l’area imbarchi senza vagare disperatamente. Davanti all’ ingresso un addetto alla sicurezza ci ha bloccati. Ma va bene anche questo. Prima i passeggeri in attesa di imbarco venivano assaliti da minacciosi ambulanti che vendono calzini. Speriamo solo che la sicurezza valga per tutti. Con il presidente dell’ ADSP (comprende i Porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia) in carica dal 2 febbraio 2021, abbiamo fatto il punto su investimenti ed opere in corso.
L’ area imbarchi per la Sicilia sarà ancora migliorata?
«Certamente. Ma la cosa più importante è che disponiamo di un Documento di pianificazione strategica, approvato il 28 Ottobre 2021, del quale il Porto di Napoli non era fornito. Insieme ai piani regolatori servirà a configurare l’ intera portualità della Campania, Napoli in testa».
A quanto ammontano le risorse disponibili?
«Circa 600 milioni di euro, tra opere del “Grande Progetto Porto di Napoli” e del PNRR. Ci permetteranno di realizzare la nuova Darsena di Levante, e una nuova configurazione non solo del Porto di Napoli e della portualità della Regione Campana, ma un po’ di tutto il Sud. Trasferiremo l’area container ed il resto sarà recuperato per il turismo, le navi ro-ro (traghetti che trasportano carichi su ruote, ndr) , ro-pax (anche passeggeri) e le grandi navi veloci. Tutto rientra tra i progetti finanziati dal PNRR e da risorse già assegnate. Ho già firmato i bandi di gara: elettrificazione delle banchine, rigenerazione urbana, recupero dell’edificio degli ex Magazzini Generali, dragaggio dei fondali, e lavori che riguardano anche Salerno e Castellammare di Stabia. L’ obbiettivo è un aumento di produttività e di sicurezza del Porto e la diminuzione dell’ inquinamento».
Diamo una tempistica.
«C’era il termine del 30 giugno per i bandi di gara e siamo in anticipo di 20 giorni. Entro il 31 dicembre vanno firmati i contratti con le imprese vincitrici. Siamo fiduciosi di farcela. Poi occorreranno 2-3 anni per completare i lavori».
A che punto sono i lavori di riqualificazione al Molo Beverello?
«Si concluderanno a fine luglio, sono durati un anno e 4 mesi. Poi occorrerà il collaudo. Speriamo di aprire il nuovo Beverello a fine 2023».
L’ex edificio dei Magazzini Generali, ormai un rudere, è un simbolo negativo del Porto di Napoli. Si parla da decenni di recuperarlo.
«Saranno realizzati 500 posti auto sotterranei. Quanto alla futura destinazione dell’ edificio faremo un Concorso internazionale di idee. È un simbolo negativo? Tenga presente che l’ultimo piano regolatore del Porto era del 1958…».
Tra i Porti dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centrale quello di Napoli ha segnato il risultato migliore, +6,3% nel 2022 per merci movimentate.
«Sì. Ma Salerno ha perso traffico (-15,8%, ndr) per lavori in banchina. L’aumento complessivo nei tre porti, comunque, è di circa 200mila container, e Salerno, nei primi sei mesi del 2023, è in linea con Napoli, sia per le merci che per il traffico passeggeri. Napoli cresce di oltre un milione e 200mila passeggeri sul 2022 e si conferma il secondo porto del mondo dopo Hong Kong con 10 milioni di passeggeri, tra traffico per le isole e crociere. Salerno è a un milione circa. E i primi dati del 2023 danno un trend di crescita tra il 10 e il 15% per i tre Porti dell’'ADSP» .
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