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18 Giugno 2023 - 07:45
NAPOLI. Troppo giovane per morire all’improvviso e così, presi da una rabbia irrazionale contro tutti e tutto, in tanti venerdì sera si sono riversati nel pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini per protestare: parenti, amici e conoscenti di un 29enne dei Quartieri Spagnoli da pochissimo deceduto per infarto.
IL MALORE DELLA VITTIMA. Vittorio Parziale, napoletano originario del Pallonetto, intorno alle 20 e 30 aveva avvertito un forte mal di stomaco e dopo una prima visita attendeva l’esito di un accertamento quando è stramazzato al suolo. Aveva appena detto a telefono alla moglie che di lì a poco sarebbe stato dimesso, ma a casa non è più tornato a casa. Era venerdì e da allora i familiari, assistiti dagli avvocati Giovanni Fusco e Amedeo Di Pietro, chiedono giustizia e hanno presentato una denuncia. «Non soffriva di nulla, vogliamo capire bene cos’è successo». Lui, dopo un periodo di detenzione cominciato nel 2017 per presunti legami con esponenti del clan Elia di Santa Lucia, diceva di essere cambiato diventando anche padre da poco di una bimba di sei mesi.
LA MORTE E LA RABBIA DEI PARENTI. La morte di Vittorio Parziale è stata un fulmine a ciel sereno. Così, appena si è sparsa la notizia, il dolore e la tensione altissima hanno giocato un brutto scherzo a un centinaio di persone, alcune delle quali hanno inveito verbalmente contro i camici bianchi e i poliziotti del drappello, costretti a chiedere rinforzo via radio alla centrale operativa della Questura. Fino a quando un 53enne e un 31enne, padre e figlio, hanno esagerato nelle proteste e sono stati denunciati a piede libero per minacce e violenza a pubblico ufficiale. Il giovane ha anche preso a pugni il cofano di una delle Volanti accorse all’ospedale per la segnalazione di problemi all’ordine pubblico.
LA RICOSTRUZIONE DELLA TRAGEDIA E L’AGGRESSIONE. Da una prima ricostruzione, è emerso che Vittorio Parziale si trovava con un amico quando ha avvertito forti dolori all’addome e qualche doloretto a un braccio, al punto da farsi accompagnare al pronto soccorso dei Pellegrini. Nulla lasciava presagire la tragedia: il 29enne, rimasto sempre lucido, dopo un primo controllo tranquillizzante era in attesa di successivi esami prima di essere dimesso. Poco prima delle 21 la moglie gli ha telefonato e lui l’ha rassicurata, aggiungendo che presto sarebbe stato dimesso. Ma improvvisamente la situazione è precipitata e ogni soccorso si è rivelato inutile. In pochi minuti l’ospedale è stato invaso dalle persone disperate e rabbiose, anche se all’interno non si sono verificati danneggiamenti. Alla Pignasecca si sono precipitati gli agenti dell’Upg della Questura e del commissariato Montecalvario, allertati per la ressa al pronto soccorso. I poliziotti sono stati avvicinati da numerose persone, tra cui un 31enne che ha colpito con i pugni il cofano anteriore dell’auto di servizio minacciando gli operatori, ma è stato bloccato. Poco dopo anche il padre ha inveito contro il personale in divisa, rifiutandosi di fornire le proprie generalità fino a quando, anch’egli, si è calmato.
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