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18 Giugno 2023 - 16:33
NAPOLI. «L’autonomia differenziata punta ad aumentare i divari territoriali, a mortificare il Sud e rendere più forte chi forte già lo è». Non si arresta l’opposizione del Meridione al disegno di legge leghista che rischia di colpire pesantemente il Mezzogiorno. A rilanciare la battaglia è il Pd con il deputato e responsabile Sud e Coesione della segreteria nazionale, Marco Sarracino (nella foto).
«APPROCCIO ANTISTORICO». Intervenendo a Napoli all’evento “Senza il Sud l’Italia non cresce“, l’esponente dem attacca: «Rendiamoci conto che siamo dinanzi ad un approccio antistorico, perché mentre occorrerebbe rafforzare la coesione e diminuire le disuguaglianze generate dalla pandemia, noi ci troviamo ad affrontare politiche che invece vanno nel senso opposto». Sarracino se la prende anche col fatto che il Pnrr «si sta trasformando da grande occasione a campo di battaglia pieno di incertezze perché loro non vogliono accompagnare i processi di transizione».
PEZZULLO (PRI): L’AUTONOMIA PENALIZZA LE REGIONI MERIDIONALI. Sulla stessa linea Carmine Pezzullo commissario provinciale dei Repubblicani a Napoli, secondo il quale l’autonomia differenziata «penalizza le regioni e i meridionali, per questo noi Repubblicani ci opponiamo». Nel corso della tavola rotonda sull’autonomia, organizzata dal Partito repubblicano di Napoli presso la Sala del consiglio comunale cittadino, la vicepresidente del consiglio comunale Flavia Sorrentino, ha illustrato la mozione contro l’autonomia differenziata che si oppone al disegno di legge presentato dal ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli. L’atto, spiega Sorrentino, proposto dall’amministrazione comunale, è firmato dai capigruppo di maggioranza in consiglio comunale, ed è in linea con il documento approvato dall’Anci nazionale.
«L’AUTONOMIA CONTRO I DISASTRI DEL CENTRALISMO AL SUD». Secca la replica del senatore napoletano Gianluca Cantalamessa della Lega: «L’autonomia è la risposta pragmatica ed efficiente ai disastrosi divari che il centralismo ha provocato a danno del Mezzogiorno, chi sostiene il contrario mente sapendo di mentire», spiega Cantalamessa. Che aggiunge: «Quando certa sinistra dice di essere contro la riforma, fa il gioco delle tre carte per confondere i cittadini. Un terrorismo psicologico con l’obiettivo di lasciare tutto com’è ora, senza migliorare nulla».
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