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19 Giugno 2023 - 08:48
NAPOLI. Domani una fiaccolata a Pianura lo ricorderà. L’omicidio fu clamoroso e altrettanto potrebbe rivelarsi la richiesta di rinvio a giudizio della Procura Antimafia. Per la morte assurda di Francesco Pio Maimone, il 18enne che lo scorso 20 marzo agli chalet di Mergellina rimase vittima innocente di un proiettile indirizzato a un altro, ci sono ben 11 indagati a cominciare dal presunto assassino Francesco Pio Valda. Gli altri risponderebbero di favoreggiamento per averlo aiutato dopo la sua tragica decisione di fare fuoco contro un giovane del Rione Traiano con cui aveva litigato. Tra essi c’è l’amico sorpreso con il 19enne a Ponticelli al momento della cattura e tutti devono essere ritenuti innocenti fino all’eventuale condanna definitiva. Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti per ultime sono finite una sorella e una cugina di Francesco Pio Valda, identificate grazie alla videosorveglianza di Mergellina, Avrebbero fatto salire a bordo di una Fiat 500 il 19enne dopo l’omicidio di Francesco Pio Maimone. Entrambe maggiorenni, hanno avuto comportamenti diversi. Mentre la prima non ha compiuto alcun reato e comunque per il legame di parentela con il presunto assassino non può essere accusata di favoreggiamento, la seconda compare nelle immagini con un oggetto in mano che sembrerebbe una pistola. Cosicché in Procura si sta valutando la sua posizione in relazione alla detenzione dell’arma, utilizzata per sparare al 18enne di Pianura e mai trovata. Com’è noto, non era quest’ultimo il bersaglio della sparatoria nella zona degli chalet finita in tragedia lo scorso 20 marzo, bensì un giovane del Rione Traiano con cui si era verificata la lite per una pestata a una scarpa di Valda. Di omicidio volontario è accusato soltanto Francesco Pio Valda mentre per favoreggiamento è indagato l’amico sorpreso con lui a Ponticelli al momento della cattura. Per le altre nove persone la stessa Procura avrebbe qualche dubbio circa la rilevanza penale dei loro comportamenti. La vittima, operaio con il sogno di aprire una pizzeria, stava mangiando le noccioline quando si ebbe il terribile epilogo di una lite avvenuta poco prima tra il 19enne di Barra, orfano di pare ucciso dalla camorra e considerato un ras, e un 28enne di Rione Traiano che gli aveva rovinato con una pestata involontaria una scarpa di marca. Intanto, a distanza di tre mesi esatti dalla tragedia una fiaccolata ricorderà Francesco Pio Maimone. Partirà da una piazzetta del quartiere Pianura, dove Francesco Pio viveva con la famiglia e dove è stato realizzato un murales in sua memoria. Per il funerale la sorella Chiara scrisse una lettera densa di amore che fu letta in chiesa: «Ti hanno portato via senza un perché, senza una spiegazione, che io continuo a cercare tra le tue cose, dove ancora spero di vederti ma invano, perché tu non ci sei... abbracciami nei sogni, ridi e fatti vedere felice, perché solo così posso avere un motivo per andare avanti, sapendo che nonostante tu non sia qui fisicamente, vivrai sempre dentro di me».
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