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Carta di Napoli, «L’Italia non cresce senza il Mezzogiorno»

Carta di Napoli, «L’Italia non cresce senza il Mezzogiorno»

ROMA. Il Sud Italia desidera di nuovo essere al centro del mondo economico. In quest’ottica nasce la Carta di Napoli, un documento frutto del lavoro di analisi ed elaborazione della prima edizione del Festival euromediterraneo dell’economia che vuole ribaltare la narrazione tradizionale del Sud attraverso proposte operative concrete per farlo diventare centro del nuovo asse strategico di sviluppo Sud-Nord del mondo. «L’Italia non è Italia senza Sud - afferma il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano alla presentazione della Carta -. Proprio per il valore storico aggiunto che il Mezzogiorno può dare. Il momento è abbastanza favorevole e Napoli sta diventando una delle capitali del turismo globale perché finalmente ci si è accorti del valore del suo patrimonio». Per Sangiuliano, il documento «contiene spunti e proposte interessanti da valutare con attenzione. Condivido soprattutto lo spirito di mettere al centro il Mediterraneo. C’è stata un’epoca in cui il bacino del Mediterraneo è stata la culla della nostra civiltà, poi con la scoperta dell’America l’asse geopolitico si è spostato verso l’Atlantico. Penso che l’Italia non potrà mai crescere come merita se il Mezzogiorno non riassume un ruolo socio economico importante». I punti fondamentali della Carta di Napoli sono: cambiare la narrazione del Sud; contribuire alla redazione della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza; programmare e pianificare nel medio e nel lungo periodo, una piattaforma energetica e logistica; puntare sul capitale umano come leva strategica dello sviluppo e mettere insieme quello immateriale e sociale; istituire un laboratorio permanente per i giovani talenti attraverso una Summer School e infine ridimensionare le differenze tra le diverse aree dell’Unione europea. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, è chiaro: «Mi fa piacere che questa iniziativa lavori sulla formazione, chiaramente il cambiamento dipende anche da una nuova classe dirigente. Negli ultimi anni l’idea della narrazione negativa del Mezzogiorno sta cambiando. Questa riscoperta del Sud come una grande opportunità per l’Europa, come luogo di nuova crescita, ma soprattutto come luogo di dialogo tra Nord Europa, Mediterraneo, Adriatico e Nord Africa, credo che sia veramente un momento significativo che può dare grandi chance all'Italia e all'Europa». E ancora: «Napoli sta vivendo una riscoperta, grazie al turismo, alla tv, al cinema e al teatro. Ma esiste anche una campagna fatta di automotive, di elettronica, di digitale e un polo di formazione d'eccellenza, con la Federico II in testa, che forma capitale umano di qualità. In questa nuova prospettiva cambia il ruolo del Mezzogiorno e di Napoli, che ne è idealmente la capitale».

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