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Udienza di convalida per i due killer di Friederick

Udienza di convalida per i due killer di Friederick

POMIGLIANO. L’esito è ovviamente scontato. Si tiene oggi, davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale per i minorenni di Napoli, l’udienza di convalida del provvedimento di fermo notificato dai carabinieri di Castello di Cisterna e di Pomigliano d’Arco ai due sedicenni, accusati di essere gli autori dell’omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà del 40enne ghanese Akwasi Adofo Friederick, il senza fissa dimora percosso a morte nello stesso comune. L’individuazione dei due presunti responsabili dell’omicidio - entrambi di Pomigliano - è giunta dopo l’oculata analisi dei video dei sistemi di videosorveglianza e dei social da parte dei carabinieri: il provvedimento di fermo è stato notificato mercoledì ai due indagati al termine di indagini coordinate dal sostituto procuratore Raffaella Tedesco. Sull’argomento interviene il sindaco metropolitano, Gaetano Manfredi: «La cosa che più colpisce è che questi atti di violenza sono assolutamente gratuiti. A Pomigliano questa persona è stata ammazzata senza un motivo. Questo ci colpisce molto e ci deve far riflettere». Il primo cittadino partenopeo, nel sottolineare che «questi fenomeni, sebbene con caratteristiche diverse, riguardano tutte le grandi aree urbane» e nel ricordare il tavolo istituito presso il ministero dell’Interno con anche le città di Milano e Roma, ha posto l’accento sul fatto che «simili episodi stanno diventando estremamente pericolosi e diffusi. Bisogna lavorare sull’educazione - ha concluso - ma anche sulla prevenzione, sul controllo del territorio e credo che tutto questo vada fatto insieme». I cittadini non si danno pace e continuano ancora a chiedersi “perché” due giovanissimi siano potuti arrivare a picchiare violentemente un uomo inerme e pacifico. «È colpa delle famiglie - tuonano alcune donne recandosi al supermercato davanti al quale sostava la vittima - dovrebbero rinchiuderli e buttare via la chiave. Abbiamo letto che uno dei ragazzi ha l’intera famiglia in galera. Ma chi si prendeva cura di lui non si chiedeva cosa facesse questo ragazzo? Frederick non faceva male a nessuno. Chiedeva l’elemosina e dispensava saluti e sorrisi, a tutti». Qualche altro, invece, incolpa la “società”. «Siamo stati noi ad ucciderlo - affermano - con la nostra indifferenza. Dove eravamo quando dormiva sulla panchina o in un sacco a pelo in strada? Dobbiamo farci tutti un esame di coscienza». Sui social, intanto, si scatenano le polemiche tra chi dedica pensieri al 43enne di origini ghanesi, e chi, invece, accusa tutti di non aver fatto abbastanza. «È bello oggi pulirsi la coscienza con tante belle parole e le sfilate davanti alla panchina - scrive un utente di una delle pagine dedicate a Pomigliano - ma perché quest’uomo dormiva in strada? La Chiesa, le istituzioni cosa hanno fatto per lui? Nessuno ha mosso un dito, ed ora si piange il morto». Ieri sera, intanto, i cittadini si sono riuniti per la marcia silenziosa Alla fiaccolata, organizzata dal parroco della chiesa San Francesco, don Pasquale Giannino, c’erano tra gli altri il vicesindaco di Pomigliano, Domenico Leone, oltre ad assessori e consiglieri comunali, i sindaci di Casalnuovo e Castello di Cisterna, il deputato Francesco Emilio Borrelli, ed un gruppetto di immigrati che nel 2011 condivideva l'albergo con il senzatetto. Assente per un infortunio il sindaco di Pomigliano, Lello Russo. Un gruppo di giovani di “Potere al popolo, area nolana vesuviana" ha esposto uno striscione con la scritta “A Pomigliano si muore di indifferenza e razzismo. Ciao Frederick”.

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