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Agguato al nipote del boss Aprea

Agguato al nipote del boss Aprea

Per la polizia non si tratterebbe di una ripresa dello scontro nella zona orientale

NAPOLI. Agguato notturno per un nipote minorenne dei ras Aprea di Barra, fermo nei pressi di un circolo ricreativo in corso Sirena. La dinamica del raid indica secondo gli investigatori indicherebbe una volontà di uccidere, ma l’obiettivo è stato mancato: il 17enne, pur centrato alla spalla, non è in pericolo di vita. I medici dell’Ospedale del Mare si sono comunque riservati la prognosi dopo l’intervento chirurgico cui è stato sottoposto. Per la polizia, che conduce le indagini con la Squadra mobile e il commissariato San Giovanni-Barra, non si tratterebbe di una ripresa della guerra di camorra nell’area orientale di Napoli, ma di un episodio singolo per una presunta vendetta in seguito a un litigio tra giovani.

È evidente però, che l’appartenenza della vittima a una famiglia storica di malavita ha fatto drizzare le antenne a chi sta conducendo gli accertamenti. Era circa l’una quand’è scattato l’allarme in corso Sirena e poco dopo all’Ospedale del Mare. Il minorenne, incensurato, era in compagnia di amici e conoscenti nei pressi del circolo quando uno scooter è arrivato ad alta velocità nel tratto di strada prima di rallentare di colpo. In sella c’erano due uomini, sembra giovani e con dei cappellini in testa che coprivano parzialmente il viso, uno dei quali armato di pistola: il passeggero, che ha estratto una pistola facendo fuoco quattro volte in rapida successione. Al 118 e al 113 sono giunte diverse telefonate e in pochi minuti il ragazzo è stato trasportato in ambulanza alla struttura sanitaria di Ponticelli, dove i medici hanno riscontrato due fori da arma da fuoco: uno alla spalla destra e l’altro alla mano sinistra.

Le indagini sono partite a tamburo battente ad opera dei poliziotti della Squadra mobile della Questura (dirigente Alfredo Fabbrocini) e dei colleghi della squadra giudiziaria del commissariato San Giovanni-Barra (dirigente Raffaele Pelliccia). Investigatori esperti e profondi conoscitori del territorio, che almeno per il momento escludono l’ipotesi di una guerra di camorra a Barra. Nel quartiere infatti da anni sono cessate le ostilità causate da una scissione interna mentre i rapporti con i Cuccaro, i famosi “Cuccarielli” con base in via Giovan Battista Vela , sono sempre buoni.

Ecco perché gli accertamenti starebbero puntando soprattutto su qualche vicenda legata dissidi di strada in cui sarebbe stato coinvolto il 17enne. A terra gli investigatori hanno raccolto e sequestrato quattro bossoli calibro 7, 65 e in queste ore stanno cercando di acquisire quante più immagini possibile dalle telecamere disseminate nel quartiere. Ce n’è una funzionante in corso Sirena, ma non è puntata sul locale ne cui pressi è avvenuto l’agguato. In ogni caso i filmati servono, una volta identificati i “sospetti”, per definire la fisionomia e l’abbigliamento oltre al tipo di mezzo utilizzato per compiere l’agguato. Testimoni oculari per ora non sono saltati fuori.

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