Cerca

Il clan Frizziero si ricompatta, i Licciardi vogliono l’alleanza

Il clan Frizziero si ricompatta, i Licciardi vogliono l’alleanza

Tensione alle stelle alla Torretta di Chiaia, il ras Fausto ritorna a piede libero. Inquirenti in allarme, i Licciardi vogliono blindare l’asse coi capi della riviera

NAPOLI. La mala della Torretta è in perenne subbuglio. Neanche il tempo di assimilare il recentissimo arresto per racket di Ciro Piccirillo “Barabba”, fratello del boss detenuto Rosario Piccirillo “’o biondo”, che tra i vicoli a ridosso della riviera di Chiaia si staglia un nuovo colpo di scena. Il ras Fausto Frizziero, 45 anni, dopo un lungo periodo trascorso in galera, è da pochi giorni tornato di nuovo a piede libero. Il capozona ha ormai saldato il proprio debito con la giustizia e al momento, stando ad alcuni accreditati rumors investigativi, avrebbe deciso di tenersi alla larga da ulteriori guai con la forze dell’ordine.

Investigatori e inquirenti non hanno però alcuna intenzione di abbassare la guardia, non foss’altro che nelle ultime settimane uno dei referenti dell’Alleanza di Secondigliano nella zona della Torretta avrebbe cercato di aprire un canale di “comunicazione” proprio con alcuni esponenti del cartello Frizziero-Piccirillo-Cirella. Evidente l’obiettivo dell’emissario: monopolizzare il controllo degli affari illeciti tra Chiaia e Mergellina, con un occhio di riguardo sopratutto al settore del food, dei b&b e degli ormeggi.

Un risiko di accordi e spartizioni rispetto al quale Fausto Frizziero avrebbe preferito rimanere in disparte. Il suo resta comunque un profilo criminale di assoluto rilievo. La sua ultima scarcerazione risaliva all’estate del 2021, quando aveva ottenuto gli arresti domiciliari dopo quasi vent’anni di ininterrotta detenzione per associazione mafiosa e racket. Tornato completamente a piede libero dopo circa tre mesi, in seguito è stato nuovamente arrestato per una storiaccia di rapine che avrebbe commesso all’estero. Adesso, dopo due anni esatti, il cerchio potrebbe essere definitivamente chiuso e per il 45enne Frizziero si sono definitivamente riaperte le porte del carcere.

Quanto all’evoluzione degli assetti criminali in zona Torretta, sembra comunque reggere ancora la pax imposta alla fine dello scorso dai vertici dell’Alleanza di Secondigliano. In particolare il clan Licciardi della Masseria Cardone, all’indomani dell’agguato ai danni di Massimo Laviano, cugino proprio del ras Fausto Frizziero, avrebbe infatti convocato in un appartamento al Vasto alcuni esponenti di spicco del cartello Frizziero-Piccirillo-Cirella, ordinando l’immediato stop delle ostilità.

Un input che i ras della Torretta avrebbero recepito senza battere ciglio e infatti da quel giorno non sono state più registrate sparatorie in zona. Proprio in merito al ferimento di Massimo Laviano è però poi emerso un ulteriore giallo: il 50enne ma si tratta di una circostanza ancora al vaglio degli inquirenti non sarebbe stato gambizzato in via Arco Mirelli, come riferito dalla vittima stessa ai carabinieri, bensì nella zona di Secondigliano: un “dettaglio” sul quale le forze dell’ordine sperano di fare chiarezza in tempi ragionevolmente brevi. Quanto al movente dell’ultima escalation di sparatorie e ferimenti, lo scontro sarebbe stato innescato dalla reciproca volontà di assumere il controllo dello spaccio di droga.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori