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Stretta sugli Airbnb, rivoluzione al centro storico

Stretta sugli Airbnb, rivoluzione al centro storico

NAPOLI. La nuova stretta su Airbnb per gli affitti brevi potrebbe diventare una vera rivoluzione e rivoluzionare quello che è l’assetto del centro storico di Napoli, come quelli di tantissime altre città che, con il boom di turisti, hanno innescato l’effetto gentrificazione. Secondo quanto si apprende circa la bozza del nuovo Ddl proposto dal ministero del Turismo, si sta preparando una legge pensata per scongiurare il rischio di un overturism e «salvaguardare i residenti dei centri storici impedendone lo spopolamento”. Prima regola è l’introduzione di un codice indentificativo per ogni immobile in affitto per finalità turistiche. Si passa poi all’obbligo di segnalazione di inizio attività per chiunque eserciti in forma l’attività di locazione a fini turistici ed è certa l’iscrizione del gestore alle categorie imprenditoriali. I trasgressori saranno puniti con sanzioni, rispettivamente da 5mila e da 10 euro. Il freno diventa un’esigenza per molti e i numeri danno la dimensione del fenomeno. Secondo un articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica, in Italia sarebbero disponibili su Airbnb oltre 400mila alloggi, dal 2008 (anno in cui la piattaforma è partita) a oggi, i turisti sono passati da 42 a 164 milioni, e l’80% di chi affitta viene dall’estero, americani, francesi, tedeschi e inglesi i più numerosi. Firenze sfiora quota 11mila, il 98% dei quali riguarda affitti brevi; a Venezia, Milano, Roma e Napoli le cose non sono poi così diverse perchè calano solo di poche migliaia di unità. Il rischio è che, in quella che ormai è considerata una giungla, siano gli abusivi e i completamente sconosciuti al fisco ad avere la meglio. «È clamoroso l’annuncio di un giovane host a Napoli, del centro storico - racconta Emanuele Bocchetti, gestore - che aveva pubblicato l’offerta senza avere alcuna autorizzazione prima. In una chat aveva candidamente ammesso di non aver mai egnalato i suoi ospiti alla Questura e di non avere autorizzazioni. Salvo poi arrabbiarsi per i controlli. “Sei tu che hai pubblicato un annuncio senza avere prima la minima cognizione di quello che c'è da fare. Metti in pausa il tuo annuncio e sbriga prima le pratiche necessarie”, si leggeva». Una stretta è ritenuta necessaria anche da Federalberghi a cui la ministra Santanchè aveva promesso regole certe e stringenti. Dall’entrata in vigore della legge, inoltre, chi gestisce un B&B sarà considerato alla stregua di un imprenditore nel campo ricettivo: il proprietario dovrà presentare una comunicazione di inizio attività, con una nuova categoria economica assegnata specificamente alle locazioni turistiche. Il disegno di legge risponde in parte alle richieste degli imprenditori del settore alberghiero, dall’altra però non soddisfa quelle dei sindaci delle grandi città turistiche italiane, capeggiati dal primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, ma che annovera Napoli, Roma e Milano, che chiedono di mettere un tetto agli affitti brevi a 120 giorni l’anno per porre rimedio anche all’emergenza abitativa.

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