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29 Giugno 2023 - 09:06
NAPOLI. Un materasso lercio sul quale giace praticamente tutto il giorno. Pochi effetti personali poggiati a terra. Ma, soprattutto, un bambino portato in grembo con una gravidanza senza nessuna tutela. Al quarto piano del parcheggio Brin dell’Anm va di scena l’ennesimo caso di estrema povertà in città, dove oramai le fragilità sono innumerevoli come dimostrano le migliaia di persone senza fissa dimora. Nella struttura pubblica dell’azienda di trasporto pubblico comunale, trova rifugio da qualche giorno una donna dall’apparente età di trent’anni, a quanto risulta italiana del Sud, (ma lei con sé non ha documenti) e in stato interessante. Una condizione, la sua, oltremodo precaria che rischia di mettere a repentaglio la stessa gestazione. A segnalare la presenza della giovane, che sarebbe lì almeno da lunedì, i lavoratori dell’Anm in servizio al parcheggio Brin peraltro situato in un’area dove tantissimi clochard tentano ogni giorno di sopravvivere alla durezza di una vita difficile. «Dobbiamo denunciare ancora una volta lo stato di abbandono e di degrado in cui versa il parcheggio Brin dell'Anm. In questo caso dobbiamo occuparci soprattutto della salute di una donna prossima al parto e del bambino che porta in grembo», afferma Marco Sansone dell'Esecutivo Confederale Regionale Usb, che aggiunge: «Inconcepibile ed inaccettabile che, pur di tagliare sul costo del lavoro, la Cosmopol (la società addetta alla sicurezza del posto) riduca a pochissime unità la sorveglianza di un parcheggio tanto strategico per l'Anm e per il Comune, che però adesso hanno il dovere di intervenire subito rispetto a quanto stiamo denunciando». Gli fanno eco le parole di Pasquale Balzano, rsa della Usb. «Noi lavoratori del settore sosta dell'Anm comunichiamo ogni giorni ai nostri responsabili le condizioni di degrado in cui versano alcuni parcheggi in cui operiamo. Lo facciamo per senso del dovere, ora però vogliamo solo mettere in sicurezza la donna incinta ed il suo bambino». Stando ad alcune voci raccolte, la giovane avrebbe già in passato stazionato nel parcheggio Brin per poi ritornarci sfruttando evidentemente qualche falla nel controllo. Luca Trapanese, assessore al Welfare, al Roma ricorda come «questa ragazza già da tempo è seguita dall’Unità di Strada del Comune e dal nostro assessorato. Sul suo background comunque sappiamo poco, anche perché in precedenza non si è lasciata avvicinare con facilità rifiutando soluzioni differenti rispetto a quella di dormire al parcheggio Brin. Intervenire non è facile». In che senso? Trapanese dà una ulteriore spiegazione. «Non possiamo prelevarla con la forza, se durante queste operazioni si sente male e magari la sua gravidanza avesse dei problemi chi si assumerebbe tale responsabilità?». Fabrizio Cicala, responsabile Anm per la sosta, afferma: «Convincerla ad andare viadal parcheggio Brin è complicato, comunque devo dire che non sta intralciando l’attività del posto. Noi abbiamo provveduto ad allertare i carabinieri e il servizio Sos Senza Fissa Dimora del Comune. Già in passato – ammette Cicala – c’è stato chi ha trovato rifugio lì, compreso in auto abbandonate che poi abbiamo fatto rimuovere con la collaborazione della Polizia municipale. Non mi era mai capitato però di dover affrontare una soluzione del genere».
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