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Auto esplosa, si indaga per omicidio e incendio

Auto esplosa, si indaga per omicidio e incendio

NAPOLI. Tre giorni dopo Vittoria Prati, anche Fulvio Filace non ce l’ha fatta. Il laureando 25enne rimasto gravemente ferito nello scoppio dell'auto-prototipo avvenuta venerdì scorso sulla Tangenziale di Napoli è morto ieri all’ospedale Cardarelli dove il giovane di San Giorgio a Cremano era ricoverato in gravissime condizioni per le ferite riportate dalle fiamme scaturite dallo scoppio. Lunedì scorso era morta, anche lei dopo alcuni giorni di ricovero, la ricercatrice del Cnr, Maria Vittoria Prati, di 66 anni che si trovava alla guida della vettura, mentre Fulvio Filace sedeva al suo fianco. Entrambi avevano riportato gravissime ustioni su gran parte del corpo. Il 25enne avrebbe avuto un improvvismo peggioramento delle condizioni di salute nella notte e nella mattinata di ieri è morto.

IL CORDOGLIO. «Abbiamo sperato fino all'ultimo che Fulvio si potesse salvare», dice il professore Fabio Murena, marito della ricercatrice 66enne del Cnr, Maria Vittoria Prati. «Esprimiamo tutto il nostro cordoglio ai familiari e agli amici», ha aggiunto il professore. «Oggi è una giornata terribile per la nostra città», dice invece il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno. «Aveva 25 anni, sarebbe diventato ingegnere a breve ed era pieno di sogni e speranze. Come tanti ragazzi guardava al futuro con fiducia e la sua vita era focalizzata sugli studi e sulla professione. L'intera comunità di San Giorgio a Cremano si stringe, in queste ore terribili, attorno alla famiglia, ai genitori Salvatore e Maria Rosaria e alle due sorelle Alessandra ed Eleonora. Ci hanno chiesto il massimo rispetto della loro privacy in questo momento drammatico ed estendo l'invito a tutta la cittadinanza. A loro l'amministrazione ha dato disponibilità per ogni necessità che dovessero affrontare nei prossimi giorni», aggiunge Zinno. «Partecipiamo a nome della città e di tutta l'amministrazione comunale e metropolitana, con profondo cordoglio e vicinanza, al dolore delle famiglie», dichiara invece il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Zinno, come altri, nel ribadire che «questo è il momento del dolore e di un rispettoso silenzio», sottolinea pure che «ci sarà tempo e modo per indagare sulle cause di questa assurda tragedia, perché non si può morire ad appena venticinque anni a causa di un tirocinio». Anche dal Cnr arriva un messaggio. La Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Maria Chiara Carrozza, «esprime il proprio cordoglio sincero in rappresentanza dell'Ente» per la morte della ricercatrice Maria Vittoria Prati e del tirocinante Fulvio Filace, che erano a bordo dell'auto sperimentale esplosa a Napoli. Grande sgomento e dolore per il Consiglio nazionale delle ricerche, che - si legge ancora sul sito del Cnr - si stringe attorno alle famiglie delle due vittime, ai colleghi, agli amici, ai tanti che oggi piangono Fulvio e Maria Vittoria". "La perdita di due vite, peraltro in circostanze così drammatiche, segna profondamente la comunità scientifica, in ogni parte d'Italia. Nei prossimi giorni, in segno di vicinanza e rispetto per le due vittime e i loro cari - conclude l'Ente - lo svolgimento di numerosi eventi continuerà ad essere rivisto e riprogrammato».

LE INDAGINI. Ma non solo dolore. Si cerca anche la verità. In  Cnr ha avviato un «audit interno» e «si è immediatamente adoperato per ricostruire le cause del gravissimo evento, e facilitare lo svolgimento delle necessarie e doverose indagini da parte degli inquirenti». Sul fronte investigativo la procura di Napoli lavora su due ipotesi di reato: omicidio e incendio. Il fascicolo è per ora a carico di ignoti. Non si esclude però che già nei prossimi giorni siano iscritti i primi indagati. Le salme di Prati e Filace sono state sequestrate in attesa dell'autopsia, anche se dubbi sulle cause della morte non ce ne sono in quanto le due vittime sono state avvolte dalle fiamme dopo l'esplosione dell'auto.

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