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Finisce in cella per otto euro

Finisce in cella per otto euro

Vincenzo Taglialatela tenta estorsione a una tabaccheria: tutto per un pacchetto di sigarette

NAPOLI. Una bravata o l’impulso irrefrenabile di sentirsi un ras. Chissà cosa avrà spinto Vincenzo Taglialatela, 44enne di via Velotti a Barra noto alle forze dell’ordine ma senza legami con la malavita, a tentare un’estorsione in un bar-tabaccheria. Ma proprio perché non è un “professionista” del settore ha rischiato di finire in manette, e poi effettivamente è stato arrestato, per un pacchetto di sigarette da otto euro. In poche ore la polizia ha risolto il caso, anche grazie alla testimonianza dei due dipendenti dell’esercizio commerciale che l’hanno riconosciuto in fotografia. Ora si trova in carcere a Poggioreale.

Ecco la ricostruzione della vicenda con la premessa che l’indagato deve essere considerato innocente fino all’eventuale condanna definitiva. La mattina dello scorso 27 giugno, due dipendenti di un esercizio commerciale si sono recati presso il commissariato San Giovanni-Barra per denunciare di aver subito un’estorsione. Hanno raccontato che, poco prima, mentre stavano svolgendo il turno di lavoro, un uomo aveva chiesto un pacchetto di sigarette pretendendo di non pagarlo poiché conosceva il proprietario dell’attività e al loro rifiuto aveva estratto una pistola poggiandola sul bancone. Cosicché gli impiegati gliel’avevano consegnato.

L’altro ieri pomeriggio i poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato San GiovanniBarra (dirigente Raffaele Pelliccia, ispettore superiore Pasquale Miatto), grazie alle descrizioni fornite e alla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza dell’esercizio commerciale hanno rintracciato il presunto autore del reato presso la sua abitazione. Vincenzo Taglialatela, appena li ha visti, ha tentato la fuga da una finestra disfacendosi di una bustina. Ma è stato bloccato dai poliziotti che vi hanno trovato all’interno 16 cartucce “GEL 38 special”. Successivamente, i dipendenti si sono recati nuovamente presso gli uffici della polizia e, dopo aver visionato un album fotografico con alcune foto segnaletiche, hanno riscontrato corrispondenza con il “sospetto”, che così è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di estorsione.

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