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Polveri sottili nel disinteresse totale

Polveri sottili nel disinteresse totale

Il sindaco di acerra, D’Errico, si concentra sul termovalorizzatore ma tralascia la richiesta di caratterizzare l’inquinamento

ACERRA. Si torna a parlare di inquinamento da polveri sottili. Tutti sulle barricate per dire insieme quello che sappiamo da vent’anni, ossia: le centraline sforano sistematicamente e la colpa di questi sforamenti sono da addebitarsi al traffico veicolare. Insomma è allarme rosso, ma nessuno fa niente, partendo da destra e passando alla sinistra, senza tralasciare i soliti leoni da tastiera, che danno l’allarme ma dalle parole non passano ai fatti. In cima alla lista dei soggetti inadempienti, c’è il numero uno dell’Esecutivo acerrano, ovvero Tito D’Errico, sindaco in pectore, grande sostenitore dell’ambiente, che non è ancora riuscito a “partorire” una soluzione operativa per inertizzare l’inquinamento da polveri sottili. Ha per giunta dato anche l’ok per sparare una quantità di fuochi pirotecnici, senza preoccuparsi della qualità dell’aria.

Gli ultimi a far sentire la propria voce sono stati i dirigenti del Pd locale, che non hanno nessun rappresentante ufficiale in consiglio comunale. “Non si comprende scrivono i rappresentanti del Pd in una nota stampa la difficoltà del Comune di Acerra di richiedere, con risolutezza e urgenza, di procedere alla caratterizzazione delle polveri sottili, secondo il progetto da tempo predisposto dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale, per comprendere e individuare le fonti”. Come non si comprende? Si comprende bene, eccome! Se l’amministrazione comunale s’azzarda a richiedere la caratterizzazione delle polveri sottili, succede il 48, che farebbe indignare il presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca, il direttore dell’agenzia regionale protezione ambientale ed allora il sindaco e gli addetti a questa problematica dovrebbero preoccuparsi della salute di chi è costretto a respirare queste nano particelle.

Ricordiamo che le polveri sottili finiscono direttamente nei polmoni, provocando, nel tempo, malattie che portano alla morte. E allora, qual è la soluzione? Trovare un capro-espiatorio. Chi? La risposta è facile e semplice: i Pellini e nessun altro. Nei giorni scorsi, il sindaco D’Errico ha partecipato alla conferenza dei servizi per il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale del termovalorizzatore. Ha espresso il proprio no, sottolineando che le criticità sollevate dal Comune di Acerra sono state rilevanti, tanto che esse sono state recepite, la Conferenza dei Servizi, in ragione di questi rilievi dovrà, quindi, essere riconvocata. Vogliamo scommettere che tutto finirà a “tarallucci e vino”?

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