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08 Luglio 2023 - 09:20
Acerra, anche il collaboratore di giustizia Avventurato racconta delle ambizioni del nuovo presunto boss
ACERRA. Alba amara per il presunto nuovo ras del malaffare acerrano Domenico Basile, alias “Furfucella”, arrestato ieri dai carabinieri della stazione di Acerra (diretti dal maresciallo Antonio Di Micco), con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Insieme a lui è stato ammanettato il pluripregiudicato trentottenne Antonio Terracciano, meglio noto con il soprannome di “O Pintonio”, ritenuto un gregario del nascente camorrista acerrano.
ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE. A loro carico è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Napoli Fabio Lombardo. Va premesso, ovviamente, che Domenico Basile e Antonino Terracciano vanno ritenuti comunque ed in ogni modo innocenti fino a condanna definitiva passata in giudicato. Forse già stamani i due arrestati, detenuti nel carcere di Napoli Secondigliano, saranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia. Sembra scontato che entrambi si avvarranno della facoltà di non rispondere per permettere ai loro difensori (Domenico Buonincontro per Basile e Elisabetta Montano per Terracciano), di conoscere al meglio gli atti d’indagine.
Ma andiamo per ordine nel ricostruire l’indagine lampo, avviata lo scorso 1 giugno sulla scorta delle vittime. In base alla ricostruzione effettuata dagli investigatori, è stato possibile sapere che Basile, tornato in libertà solo qualche anno fa, al termine di una detenzione durata circa 10 anni, era subito tornato operativo, aggregandosi al nuovo cartello criminale che, secondo i pentiti Giancarlo Avventurato e Gennaro Pacilio (questo è il nuovo pentito), avrebbe fatto riferimento a Salvatore Andretta. In pratica, Domenico Basile, che secondo l’ipotesi accusatoria sarebbe sempre stato un gregario del boss cutoliano Mario De Sena (da anni in carcere con una condanna all’ergastolo), tornato libero si era subito inserito nel sistema, cercando di prendere il controllo delle aste giudiziarie.
LE DICHIARAZIONI DI PACILIO. Così racconta Gennaro Pacilio, soprannominato “Gennaro o Biondo” oppure “O Furnar”: «Negli ultimi tempi facendo riferimento a Basile si stava occupando delle estorsioni sulle aste che si facevano ad Acerra. In particolare, costui pretendeva una percentuale dagli esecutati per evitare che soggetti terzi facessero offerte sugli immobili di loro proprietà che erano finiti all’asta. Da quello che ho appreso, la vicenda delle aste non era gestita in autonomia dal basile ma era fatta sotto la direzione ed il controllo di salvatore Andretta, il quale era fortemente interessato al settore».
LE DICHIARAZIONI DI AVVENTURATO. Sulla stessa linea ha riferito, in tempi abbastanza diversi il pentito Giancarlo Avventurato, il quale ha aggiunto (nell’interrogatorio del 7 dicembre 2022), che Basile era in affari anche per l’usura, facendo il nome del “socio”. «È una persona criminalmente importante ad Acerra facendo riferimento a Domenico Basile ed in passato ha anche comandato. Questa persona è stata di recente scarcerata ed ha un rapporto strettissimo con Salvatore Andretta. So che appena uscito ha ripreso a fare il malaffare».
INDAGINE VELOCE. Facendo un passo indietro per tornare al tentativo di estorsione che ha riportato in cella Basile ed il suo gregario, va detto che l’indagine è stata un’indagine lampo, splendidamente condotta dai carabinieri di Acerra, che raccolta la denuncia delle due vittime, fatti i riscontri sono andati a velocità della luce, per interrompere l’ascesa del “riciclato” boss acerrano, da sempre vicino al padrino cutoliano Mario De Sena
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