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12 Luglio 2023 - 17:04
ACERRA. Dovrebbe chiudersi oggi, con la sentenza di non luogo a procedere, la vicenda relativa alla confisca dei beni della famiglia Pellini. I giudici dell’ottava sezione penale-misure patrimoniale della Corte di Appello di Napoli dovrebbero rigettare la declaratoria di perdita di efficacia della sentenza, cosi come richiesto dai ricorrenti. Insomma tutto come ampiamente previsto fin 9 giugno, quando ancora non era stata depositata la sentenza e un gruppo di ambientalisti locali, rafforzati dalla presenza di qualche parlamentare regionale, aveva gridato allo scandalo.
Ovviamente la battaglia a colpi di carte bollate continuerà. La sentenza che aveva destato polemiche era stata depositata il 19 giugno e questo aveva spiazzato gli ambientalisti acerrani, che non sapendo del deposito si erano fatti fotografare dinanzi all’ingresso del ministero della giustizia, per documentare la loro “sensibilità”, da veicolare poi attraverso i social. Cosa succederà da domani? Di certo i Pellini, assistiti dai loro legali non molleranno la presa avendo la consapevolezza di avere ragione. Dall’altra parte della barricata, gli ambientalisti appena troveranno il tempo saliranno sulle barricate per far sentire la loro voce facendosi assistere da qualche parlamentare in cerca di visibilità. In ogni modo il problema resta.
Vi è la necessità di sapere, senza alcun dubbio, se la Campania, Acerra, Qualiano e dintorni siano state inquinate come gli ambientalisti sostengono perché nel caso in cui avessero ragione, c’è da chiedersi, perché non sia stato fatto nulla per bonificare questo territorio. Da ricordare, tra l’altro, che i Pellini non si sono mai mossi da Acerra, neppure quando avevano nelle loro disponibilità beni immobili fuori dalla cità: e ora non ci stanno a passare come vittime sacrificali.
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