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15 Luglio 2023 - 08:29
NAPOLI. Fino a 4 anni fa Simone Isaia (in foto nel riquadro a sinistra), il presunto autore del clamoroso incendio alla “Venere degli stracci”, lavorava come garzone in un bar di via Chiaia ed era più che apprezzato dai clienti per i modi cortesi. Poi qualcosa in lui si è rotto, si è perso e nel corso degli anni, racconta chi lo ha conosciuto, le sue condizioni mentali sono peggiorate. Originario del centro storico e di buona famiglia poi trasferitasi a Casalnuovo, partì improvvisamente per Amsterdam ed è tornato molto cambiato. Al punto che dai post sul suo profilo Facebook traspare la nebbia che gli confondeva il cervello. Uno stato psichico che andava di pari passo all’aspetto fisico: poche ore prima di dare fuoco all’opera d’arte di piazza Municipio (ferma restando la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva) è stato visto aggirarsi per via Chiaia con abiti laceri e uno zainetto logoro. Il pubblico ministero ha convalidato intanto il fermo del 32enne per incendio doloso e distruzione di beni culturali, reati contestatigli subito dai poliziotti della Squadra Mobile della questura e del commissariato Decumani che l’hanno rintracciato in una mensa di via Marina 8 ore dopo che aveva appiccato il fuoco alla “Venere degli stracci”. Avrebbe agito da solo ed è stato riconosciuto, dal vivo, come l’uomo che appariva nelle immagini della videosorveglianza di piazza Municipio. Gli investigatori non sapevano chi fosse, ma indossava gli stessi vestiti. Aveva la carta d’identità con sé ed è apparso sorpreso del controllo. Più tardi in questura ha negato tutto. Intanto ieri il sindaco Gaetano Manfredi ha annunciato che è partito il crowdfunding per la Venere degli Stracci Sindaco, arte pubblica prescinde da controllo accessi. «L'incendio, che è stato un momento doloroso, deve essere visto come momento di crescita, di dibattito, di discussione. C'è l'impegno dell'amministrazione, dell'artista e dei cittadini per il rifacimento dell'opera e il crowdfunding è partito proprio ieri» ha detto il sindaco Manfredi, rispondendo a una domanda sull'incendio che ha distrutto l'altro giorno la “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto, posizionata in piazza Municipio. Il sindaco ha anche sottolineato che «il concetto di arte pubblica prescinde da un controllo dell'accesso altrimenti l'avremmo chiusa in un recinto o in un museo» e rispetto al tema dei controlli ha evidenziato che «grazie al sistema di videosorveglianza presente, la persona è stata identificata subito». A chi ha posto l'accento su come sia stato possibile che l'opera prendesse fuoco considerato che era stata realizzata con materiali ignifughi, il sindaco ha spiegato che «ignifugo non significa che non prende fuoco, ma che ci sono trattamenti volti a ritardare la fiamma. Però qui ci siamo trovati davanti a una fiamma diretta e inoltre in questo caso c'è anche una dimensione artistica e dunque la necessità di rispettare l'effetto di morbidezza dei tessuti».
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