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16 Luglio 2023 - 07:30
NAPOLI. Latitante da due mesi dopo aver strappato il braccialetto elettronico, Antonio Capo si nascondeva a Mondragone: era solo quando, l’altro ieri sera, sono piombati su di lui i poliziotti del commissariato San Ferdinando (guidato dal dirigente Stanislao Caruso). Era in un appartamento preso in fitto sotto falso nome: si è arreso tranquillamente e ha appreso poi, leggendo gli atti che gli sono stati notificati, che dovrà rispondere anche di un’altra rapina di Rolex compiuta nel nord Italia, precisamente a Riccione. È difeso dall’avvocato Luigi Poziello, che gli ha fatto ottenere una pena mite in un recente processo a carico.
ERA AGLI ARRESTI DOMICILIARI. Antonio Capo si trovava agli arresti domiciliari, con il braccialetto elettronico, quando ruppe la misura cautelare attenuata per diventare uccel di bosco. Ma gli investigatori di San Ferdinando non hanno mai mollato la presa e per il 37enne di via Olivia Mancini ai Quartieri Spagnoli la fuga è finita in provincia di Caserta. È sospettato di aver partecipato a due colpi simili: una a Riccione e l’altro a Parma, tra il 2021 e il 2022 portando via un Rolex di valore e fallendo nell’altro tentativo.
LA RAPINA COMPIUTA A PARMA. Pur già conosciuto dalle forze dell’ordine (ma mai ritenuto vicino alla criminalità organizzata) Antonio Capo salì per la prima volta prepotentemente alla ribalta della cronaca per una rapina a Parma, per cui fu arrestato dalla Squadra mobile della questura locale. Vittima, un cittadino del posto che lo riconobbe in fotografia dopo averlo descritto minuziosamente lui e il complice agli investigatori. Il parmigiano, dopo aver fatto accesso al cortile della sua abitazione e parcheggiato la macchina, scendendo era stato avvicinato da un giovane che, con un pretesto, gli chiedeva indicazioni per raggiungere il centro della città. L’uomo notò un secondo individuo fuori del cancello in sella a uno scooter. A quel punto colui che aveva chiesto l’informazione aggredì con calci e pugni l’uomo, tentando di strappargli l’orologio Rolex, di ingente valore, che portava al polso. Nel frattempo, in considerazione della reazione da parte della vittima della rapina, il secondo complice si univa all’aggressione, colpendo anch’egli il possessore del prezioso orologio e riuscendo a fare desistere i rapinatori. I quali, raggiunto lo scooter, si allontanarono in direzione del centro cittadino.
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