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17 Luglio 2023 - 09:12
NAPOLI. Non si fermano le battaglie a Napoli nonostante le temperature record e il fuggi fuggi generale verso il mare o comunque verso un posto dove non si sfiorino temperature di 40° all’ombra. È il caso della rete sociale No Box, il gruppo di comitati e realtà territoriali del quartiere Vomero e Arenella che dal 2016 si oppone alla realizzazione dei 900 box per i parcheggi interrati nella zona di via De Bustis, adiacente allo storico mercatino di Antignano. Una battaglia che ha visto i mercatali in prima fila dal primo giorno: molti di questi infatti pensano che quello che si tradurrebbe come un vero e proprio sventramento di una zona di centrale snodo commerciale per il quartiere. Negli ultimi giorni, senza farsi fiaccare dalla pausa estiva, la rete sociale No Box è tornata alla carica con dei volantinaggi in giro per il quartiere, in particolare nella zona di piazza degli Artisti per esprimere la propria preoccupazione circa diverse incongruenze che a loro dire sono riscontrabili nel progetto. Come è possibile leggere nella nota diramata dagli stessi attivisti del quartiere “i fabbricati esposti maggiormente al rischio di subire danni causati dai lavori in oggetto sono stati nella maggior parte realizzati precedentemente alla pubblicazione delle norme antisismiche per le costruzioni; la realizzazione dei box privati interrati oltre a modificare lo stato tensionale dei terreni di posa dei fabbricati limitrofi potrebbe quindi provocare in caso di sisma anche un’amplificazione delle onde sismiche, dovuta al potenziale effetto “cassa armonica” causato dal nuovo volume in cemento armato che verrebbe interrato in luogo del terreno compattato.” Una preoccupazione, quella esposta dal comitato per quanto riguarda i rischi sismici, non da poco essendo quello della V Municipalità uno dei territori più densamente abitati della città intera. Non è inoltre chiaro, a parere dei No Box, a chi verrebbero attribuite eventuali responsabilità ove mai dovesse verificarsi un sinistro: a detta degli attivisti della rete del quartiere Vomero infatti, leggendo gli accordi tra il Comune e la cooperativa Napoli 2000 – vincitrice dell’appalto – appare poco chiaro l’aspetto di eventuali responsabilità che potrebbero facilmente essere spostate dalla cooperativa costruente al pubblico; un grattacapo non da poco anche per Palazzo San Giacomo dunque. Ed è con questo spirito di preoccupazione nei confronti dei cittadini ed annunciando nuove manifestazioni di piazza che la rete dei No Box – composta a sua volta da un’altra decina di piccole associazioni unite dall’intento di impedire la costruzione dei box privati interrati – ha ufficialmente richiesto “di predisporre atti che obblighino la Soc. Coop. Edilizia 2000 ad attivare fideiussioni assicurative tali da garantire la concreta tutela della cittadinanza e del patrimonio immobiliare pubblico e privato anche dopo la fine dei lavori con la durata di almeno anni 20.” Insomma, per qualcuno questo maxi-parcheggio «non s’ha da fare». Se “né ora, né mai”, lo stabiliranno solo i prossimi passi delle parti in gioco.
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