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18 Luglio 2023 - 07:30
NAPOLI. Un astio pregresso con qualcuno che ha incontrato per caso domenica mattina 9 luglio, con il quale ha nuovamente litigato per poi avere la peggio. Quest’ultimo ha estratto un oggetto tagliente, uno stiletto o un giravite, colpendo in profondità alla testa Salvatore Tramontano “’o munacone”, 55enne di Secondigliano con qualche vecchio precedente e nessun legame di camorra. Era famoso nel quartiere perché mandava baci via social, su Facebook e soprattutto su Tik Tok, agli ammalati, a coloro che avevano problemi di qualsiasi natura e ai detenuti ai quali augurava “una presta libertà”. Eppure lo sconosciuto (almeno finora) lo ha ucciso ed è stato protetto dall’omertà di un intero rione, sotto l’influenza dei Di Lauro. Per cui le possibili spiegazioni al momento sarebbero due: l’assassino è un affiliato al clan o un fiancheggiatore, cosicché tutti hanno preferito girarsi dall’altro lato. Eppure alle 11 di quel giorno, tra persone che andavano a messa nella chiesa vicina e altri diretti al mare, c’era molta gente in strada. Ma nessuno ha fornito indicazioni utili. Le indagini sono condotte dai poliziotti della squadra investigativa del commissariato Secondigliano (guidato dal vice questore Raffaele Esposito) che mantengono uno stretto riserbo pur non mostrandosi pessimisti circa l’esito. Purtroppo inizialmente i soccorritori che hanno trasportato al Cardarelli Salvatore Tramontano pensavano che il taglio alla testa forse stato provocato da una caduta successiva a un improvviso malore, forse per il caldo. Ma i medici, dopo un esame approfondito, hanno detto e scritto sul referto che la ferita derivava da un colpo inferto da una lama sottile. Il giovedì successivo, il 13 luglio scorso, “o’ munacone” è morto in ospedale per le conseguenze di una grave emorragia cerebrale e sono partiti a tamburo battente gli accertamenti con l’ipotesi di omicidio volontario. I poliziotti di Secondigliano avrebbero ricostruito i movimenti del 55enne in quella domenica mattina. Era stato in compagnia della sorella fino alle 11, poi aveva incontrato persone in strada e alle 11 è stato trovato esamine in piazza Zanardelli. Con chi si è incontrato per ultimo? È probabile che gli investigatori abbiano diverse idee e stiano seguendo più di una pista, anche se al momento nessuno sarebbe tato iscritto nel registro degli indagati. Di sicuro non è stato un omicidio di camorra, legato quindi a dinamiche di “sistema”, ma il responsabile potrebbe avere legami con gli ambienti di criminalità organizzata. Altrimenti non si spiega l’atteggiamento omertoso riscontrato: infatti. quando un litigio tra persone “normali” finisce nel sangue chi ha visto generalmente parla con le forze dell’ordine. Tra le ipotesi c’è anche quella di un litigio scaturito da uno dei video postati continuamente su Tik Tok dalla vittima. Salvatore Tramontano era in cura in un centro di igiene mentale di Secondigliano ed era fondamentalmente un buono. Magari, senza rendersene conto, potrebbe aver irritato qualcuno, poi nascosto e protetto dal clan del quartiere.
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