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«Napoli esperienza culturale»

«Napoli esperienza culturale»

Inaugurato il Museo Caruso, Sangiuliano: «Un atto dovuto per un’eccellenza mondiale»

NAPOLI. «Stiamo portando avanti all’Unesco il riconoscimento come arte immateriale del bel canto italiano perché il mondo della lirica è una delle eccellenze della nostra nazione. Caruso è stato uno dei migliori prodotti italiani nel mondo ed era giusto che Napoli gli rendesse omaggio con questo museo». A dirlo il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, all’inaguruazione a Napoli del Museo Caruso a Palazzo Reale. «Lui è nato a San Carlo all’Arena, uno dei quartieri storici della città - ricorda - e quindi questo museo è certamente un atto dovuto. Anche perché sono convinto di questa lezione, la grandezza di Napoli non sia soltanto nel suo paesaggio, il mare, il golfo, nei suoi monumenti, i suoi musei straordinari, ma è anche un’esperienza. Si viene a Napoli per un’esperienza fatta di tanti fattori culturali, tra i quali c'è certamente la musica». Poi sottolinea: «Caruso è un esempio eccelso del genio italico, capace di innovare nel solco della tradizione comprendendo in pieno come valorizzare il proprio talento nel segno della modernità. Fu, infatti, il primo cantante della storia della musica mondiale a capire e a utilizzare le immense potenzialità dell’industria discografica. Il museo Caruso colma una grave lacuna e, ricucendo il rapporto fra il cantante e la sua città, rappresenta un’affermazione orgogliosa della cultura nazionale, capace di scrivere pagine fondamentali nello sviluppo della moderna industria mondiale dello spettacolo». Dopo la visita al museo, anche un riconoscimento per Laura Valente, curatrice del progetto scientifico: «La ringrazio, è un’amica e collega, per la sua passione civile e culturale, E ringrazio il direttore di Palazzo Reale Epifani e tutti coloro che hanno collaborato».

IL MUSEO PER TOTÒ. L’esponente del Governo annuncia anche che «stiamo per acquistare l’edificio del Monte di Pietà e completando gli atti giuridico-amministrativi e quel luogo potrebbe ospitare un museo dedicato al grande Totò».

IL POLO MUSEALE DEL VOMERO. Sangiuliano, inoltre, annuncia che «al Vomero nascerà un altro dei grandi Poli museali autonomi italiani, è parte della riforma che insieme al direttore Osanna abbiamo disegnato. Si chiamerà Museo nazionale del Vomero e accorperà San Martino, Castel Sant’Elmo e la Villa Floridiana».

L’OMAGGIO A NAPOLI. Infine: «Un grande quotidiano nazionale ha scritto che faccio troppo per Napoli. Non è vero, io sono stato ben tre volte a Venezia, due a Firenze, in Piemonte più volte, però che io abbia il mio cuore a Napoli non lo nego, e se è un delitto commetterò il delitto di amare Napoli».

LA SODDISFAZIONE DI MANFREDI. Dal canto proprio, il primo cittadino Gaetano Manfredi sottolinea che «Napoli aveva bisogno di un museo di Caruso». E poi aggiunge: «Napoli è un grande elemento di attrazione. Giugno è stato, se guardiamo i numeri, forse il mese con la più grande ricettività della storia della città. Questo ci fa ben sperare, ma dobbiamo lavorare e ben governare questo processo turistico che va gestito. Ci muoveremo in quella direzione migliorando servizi e qualità dei flussi turistici e evitare un’eccessiva turistificazione della città».

IL PLAUSO DI LABOCCETTA. Un plauso per l’iniziativa arriva dal presidente di Polo Sud, Amedeo Laboccetta: «Caruso non uno dei più grandi, ma “il più grande cantante di tutti i tempi”, come lo definiva il napoletanissimo Paolo Isotta. Sangiuliano non trascura mai la capitale del Sud perché sa bene che la ripartenza della nuova Italia passa attraverso il Mezzogiorno, le sue bellezze, i suoi patrimoni artistici, storici, culturali, archeologici, e i suoi grandi artisti».

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