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20 Luglio 2023 - 09:34
ACERRA. Vicenda Pellini: respinta la richiesta di declaratoria avanzata dagli avvocati dei Pellini, che richiedevano la restituzione dei beni confiscati per inefficacia della sentenza. Ci hanno messo poco i giudici della Corte d’Appello di Napoli (ottava sezione, collegio presieduto da Rosa Maria Caturano), per stabilirlo. La decisione è stata comunicata agli avvocati a mezzo pec nella giornata di martedi. Scontato che i legali dei Pellini non s’arrenderanno, così come non si sono mai arresi nel corso di questi anni. Secondo il collegio difensivo, formato dagli avvocati Francesco Picca, Stefano Preziosi e Paola Tafuro, i giudici avrebbero dovuto “bloccare” il provvedimento con cui gli stessi giudici di secondo grado avevano confermato (a metà giugno) la confisca dei beni, a seguito dell’inefficacia della stessa derivante, secondo i legali, dalla violazione del termine perentorio di 18 mesi richiesti dalla legge per emettere un provvedimento di secondo grado. Bisognerà ora leggere le motivazioni della sentenza depositata a giugno 2023, per approntare una difesa ad oltranza, nel rispetto delle vigenti normative, che non possono essere interpretate (per gli amici) ed applicate per i nemici. Nei giorni scorsi, prima e dopo l’udienza camerale, i Pellini sono stati al centro di un fuoco incrociato da parte della politica e dalla stampa, che ha messo a rischio la tranquillità non solo dei tre fratelli ma anche dei loro congiunti, oramai sotto pressione da tempo a seguito di un’inutile ed ingiustificata campagna d’odio. Se nella città che secondo alcuni diede i natali alla maschera di Pulcinella si muore, non è certamente colpa dei Pellini. In tanti se ne facciano una ragione. La prova non esiste e la conferma è arrivata dai giudici che hanno condannato i Pellini per disastro ambientale. In ogni modo ieri gli avvocati dei Pellini hanno diramato un comunicato stampa dichiarando: «Prendiamo atto, come è giusto che sia, del provvedimento depositato dalla Corte di Appello di Napoli, Sezione Misure di prevenzione, sulla vicenda dei fratelli Pellini, trattati come dei mostri, evidenziando che la Corte ha, nei fatti, deciso di non decidere .Riproporremo la questione della perdita di efficacia della confisca, a carico dei Pellini, davanti alla Corte di Cassazione. Con l occasione non possiamo che denunciare la “mistificazione” dei fratelli Pellini e dei loro familiari, portata avanti in queste settimane da alcuni politici e da alcuni organi di stampa ,senza che fosse operata alcuna menzione della questione giuridica posta all’ attenzione dell’Autorità Giudiziaria ecc». Prontamente ieri sulle barricate è salito l’onorevole Borrelli, che, rilanciando, ha detto: «I 222 milioni di euro sequestrati vanno destinati a fare le bonifiche dei siti inquinati e a risarcire le famiglie delle vittime». Ottimo, ma qualcuno è in grado di dire dove sono questi siti acerrani da bonificare?
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