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21 Luglio 2023 - 10:58
No di facciata del consiglio comunale all’accensione della quarta linea: troppo forte l’asse Regione-A2A
ACERRA. Vertenza quarta linea del Termovalorizzatore: maggioranza e minoranza divise anche nell’approvazione di un documento unico. È durato poco meno di tre ore l’incandescente consiglio comunale per discutere della realizzazione della quarta linea del Termovalorizzatore. Tanti giri di belle parole, d’impegni, di proclami e minacce, ma bisogna essere certi che De Luca & Co non torneranno indietro. Nessuno li fermerà, neppure la volontà dei cittadini, già manifestata oltre 19 anni fa (il 20 agosto del 2004), che non è stata giammai tenuta in considerazione, neppure dalla giustizia civile e quella amministrativa che hanno rigettato ogni ricorso presentato a furor di popolo dai politici di turno. In ogni modo tutto è andato come era previsto, il caldo ha tenuto a casa la gente comune. In aula i soliti volti, quelli degli appartenenti alle diverse organizzazioni pseudo-ambientaliste locali, che hanno fatto sentire le loro voci, qualche volta anche offensive contro il “regista” del consiglio comunale. Sono state tre ore di aria fritta, alla fine la maggioranza ha respinto il documento protocollato il giorno primo dai consiglieri di minoranza, approvando un proprio documento che impegna il sindaco Tito D’Errico e la sua giunta a contrastare, in tutte le sedi, la realizzazione della quarta linea del Termovalorizzatore, impegnandosi a impugnare tutti gli atti successivi per la costruzione della famigerata nuova linea. Insomma il nulla.
Infine nella nota che sarà inviata oltre che al Governatore De Luca, al suo vice, ai consiglieri regionali della Campania ed al Presidente della città Metropolitana, il sindaco D’Errico chiede l’istituzione dell’osservatorio ambientale dell’inceneritore di Acerra, la costituzione di una rete di monitoraggio delle polveri sottili più pregnanti sul territorio di Acerra, poiché (secondo la maggioranza) la città risulta essere maggiormente esposta alle polveri sottili (PM10) derivanti dall’inceneritore, dagli impianti e dalle altre fonti. A questo punto viene spontaneo chiedersi: sono passati oltre 12 anni da quando Berlusconi inaugurò l’impianto di Acerra, ebbene cosa è stato fatto nel corso di questi anni a tutela della salute pubblica? Scontata la risposta: niente o quasi niente. Nessuno si è mai preoccupato di fare qualcosa di serio, se non “trattare” in camera caritatis, senza mai dare un significativo beneficio alla comunità acerrana, che continua a lamentarsi, senza mai trovare risposte. La posta in gioco è troppo alta per sperare che De Luca faccia un passo indietro. I soldi sul tavolo sono tanti ed i benefici economici per le casse del gestore (A2A) e del proprietario dell’impianto (Regione Campania) sono una priorità, che si possono barattare anche con la salute dell’intero territorio, diventato la pattumiera della Campania, tra l’indifferenza dei politici che continueranno a fare affari alle spalle della gente che vive in questo territorio.
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