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Napoli, turismo gastronomico in crescita: al centro impazzano i “food tour”

Napoli, turismo gastronomico in crescita: al centro impazzano i “food tour”

NAPOLI. Napoli sta vivendo quello che potrebbe essere definito un vero e proprio momento di rinascita. Con il graduale rientro dello stato di emergenza dovuto alla pandemia da Covid-19 e con l’allentamento delle restrizioni governative, il capoluogo partenopeo è stato letteralmente invaso da turisti di ogni tipo, dalle scolaresche in gita a gruppi di ragazzi e famiglie, provenienti dall’Italia tutta così come da tantissimi paesi dell’Unione europea e da altri continenti, in particolar modo Stati Uniti e Sud America.

LE VOCI. La notevole affluenza di visitatori italiani e stranieri è frutto della millenaria poliedricità di Partenope, che da secoli rappresenta in Italia e nel mondo una calamita per chiunque abbia voglia di mettersi in viaggio; tuttavia, unita alla storia e alla cultura napoletana che è possibile respirare a ogni incrocio di cardi e decumani, è la componente gastronomica che attira i turisti come il canto delle sirene i marinai. «Ho a che fare tutti i giorni con persone italiane e straniere di qualsiasi età e prima di chiedermi indicazioni su che cosa visitare o sui collegamenti in pullman e metropolitana la prima domanda che mi viene fatta è qual è la pizzeria migliore da provare al centro storico», questa la testimonianza di Paola, proprietaria di due Bed and Breakfast siti nei pressi della Stazione centrale. C’è anche chi ha colto l’occasione, tra gli imprenditori, di unire gastronomia e cultura per organizzare “food tour” per le vie del centro, consistenti in passeggiate che coprono ampi spazi durante le quali a visite di chiese e musei vengono inframmezzate “pause culinarie” in cui i turisti possono gustare tutte le specialità napoletane, dal dolce al salato. «Dare la possibilità a chi non è mai venuto a Napoli di partecipare a passeggiate che uniscano l’aspetto culturale con quello culinario è qualcosa di unico, perché viene a crearsi una situazione in cui le differenze tra guide e turisti spariscono: è come se il momento di condivisione del cibo mettesse tutti sullo stesso piano e rendesse tutti quanti amici, è come se ci si conoscesse tutti da sempre, nessuno si ricorda più che ci siamo incontrati tutti per la prima volta pochi minuti prima», così Fabrizio, che da un anno circa lavora come guida turistica per food tour.

IL CALCIO. Altro fattore di attrazione è rappresentato dal calcio e dalla squadra del Napoli che, come è largamente noto, per la città e per i suoi abitanti (e non solo) più che uno sport rappresenta una reale credenza religiosa. Da quando, tra gli ultimi giorni di aprile e i primi di maggio, lo scudetto è diventato sempre più una certezza, è esploso un “turismo calcistico” che si è concretizzato in decine di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo che hanno gremito ogni piazza e vicolo del centro storico colorandolo di azzurro con magliette, sciarpe, festoni e bandiere e aventi come scopo finale un vero e proprio pellegrinaggio con meta il murales di Diego Armando Maradona, situato in Via Emanuele de Deo 46, nei Quartieri Spagnoli.

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