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25 Luglio 2023 - 08:00
NAPOLI. Da una parte la ripresa dei flussi turistici che a Napoli sono tornati ai livelli pre-covid influenzando i proprietari di appartamenti al ricorso alle locazioni brevi, soprattutto nel centro-storico. Dall’altra, il timore che il massiccio numero di visitatori possa impattare negativamente sull’equilibrio abitativo della città e sui servizi primari, già carenti. Due aspetti che stanno alimentando il dibattito politico in questi giorni dopo la presentazione di una bozza del ministero del Turismo contro il «far west» delle locazioni sulle piattaforme digitali e l’insoddisfazione dei sindaci delle città metropolitane che chiedono maggiore autonomia per gestire il fenomeno sul modello di quanto disposto per Venezia: qui il sindaco può decidere i limiti massimi e i presupposti per la destinazione degli immobili residenziali ad attività di locazione breve nel centro storico. «Il Comune agisca in base alle sue competenze e garantisca controlli, oltre che servizi di accoglienza, decoro e sicurezza, ma soprattutto realizzi un piano turistico straordinario, armonizzando le diverse attività in relazione ai servizi», dice Agostino Ingenito, presidente Abbac Campania, nonché coordinatore extralberghiero Aeo, che domanda come saranno utilizzati gli oltre 11 milioni di euro di imposta di soggiorno che il Comune di Napoli ha introitato con l’aumento dell’imposta di soggiorno pari a 3 euro a notte per l’extralberghiero. «Siamo felici del boom turistico della città che abbiamo accompagnato nel tempo con il nostro impegno associativo soprattutto per ciò che concerne la regolarità delle strutture ricettive e un’ospitalità non standardizzata. Ma i rischi derivanti dai maggiori flussi non sono da sottovalutare. Del resto Napoli ha caratteristiche diverse dalle altre città e sconta ritardi enormi sui fabbisogni abitativi, né ha previsto un piano di incentivi a supporto di lavoratori e studenti, per un accordo territoriale che va rivisto, alla luce delle mutate esigenze». E a tale proposito, ricorda al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi che, proprio su proposta dell’Abbac, il consiglio regionale della Campania ha approvato nei giorni scorsi una norma sulle locazioni brevi che vuole essere un deterrente molto forte verso l’abusivismo dilagante. «È evidente però che i Comuni devono adoperarsi per fare il loro lavoro contro il “mordi e fuggi” dei flussi turistici che soggiornano attraverso un’azione di controllo costante comunicando qualsiasi dato all’Agenzia delle Entrate. Così come la proposta di un massimo di 120 giorni di attività per le locazioni brevi, avanzata dal sindaco Manfredi insieme ai colleghi dell’Anci e già adoperata in altre città europee, potrebbe essere troppo restrittiva. Ecco perché -conclude Ingenito- bisogna partire da una verifica più puntuale sui flussi turistici e sui servizi primari ai luoghi di partenza e di arrivo, senza tuttavia mettere in secondo piano il decoro e la sicurezza in città».
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