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28 Luglio 2023 - 07:30
NAPOLI. Il Sud non sarà penalizzato dal disegno di legge sull’autonomia differenziata. I parlamentari campani del centrodestra esprimono questa certezza nonostante le critiche che da più parti stanno piovendo sul ddl voluto dal ministro leghista Roberto Calderoli. «Dopo oltre venti anni dalla riforma costituzionale, caratterizzati solo dalla ipocrita inerzia della sinistra, il Governo ha l’onere di dare concreta attuazione a forme di “autonomia competitiva” dei territori. Questo obiettivo può e deve essere raggiunto attraverso un percorso virtuoso, che non pregiudichi in alcun modo la centralità dello Stato, e che permetta che i diritti sociali siano uniformemente garantiti a tutti i cittadini sul territorio nazionale» dice il senatore, e responsabile campano di Fratelli d’Italia, Sergio Rastrelli. Che non teme assolutamente che le risorse possano finire solo al Nord: «Il Mezzogiorno ha in realtà una straordinaria opportunità, per dimostrare finalmente la propria capacità di un autogoverno responsabile. L’intento dichiarato del disegno di legge è proprio quello di portare gradualmente tutte le Regioni a forme di autonomia differenziata, che potranno progressivamente, secondo percorsi politici economici e sociali che ciascuna di esse sarà in grado di sviluppare, diventare tra loro omogenee». E ancora: «Per Fratelli d’Italia, il tema dei meccanismi perequativi e di bilanciamento rimane assolutamente centrale, perché necessari a garantire sempre il mantenimento di uguali livelli dei servizi essenziali su tutto il territorio nazionale, e perché funzionali a colmare il divario economico, infrastrutturale e sociale tra le diverse aree del territorio nazionale». Infine: «La Lega, con la forza del suo storico legame con i territori del Nord, ha naturalmente la piena legittimazione a rivendicare i propri spazi di agibilità, ma è Fratelli d’Italia, con la responsabilità di essere la prima forza politica a livello nazionale, ad essere la vera garanzia che alcuna riforma in Italia potrà mai essere realizzata in dispregio del valore assoluto della unità nazionale, e della irrinunciabile coesione sociale. Alle vuote parole delle contestazioni strumentali, opporremo come sempre la prova dei fatti». Secondo il senatore leghista Gianluca Cantalamessa «il presupposto dell’autonomia è proprio quello di individuare i Lep che, per la prima volta e per volontà della Lega, saranno individuati e quantificati in maniera uguale in tutta Italia, dal Sud al Nord. Sbaglia chi dice che la riforma darà più soldi a Veneto e Lombardia, come non è vero che è una legge razzista, perché non è il federalismo fiscale. Il fondo perequazione è previsto nel disegno di legge Calderoli e pertanto è in errore chi dice il contrario». E il deputato del Carroccio Gianpiero Zinzi sottolinea: «L’autonomia differenziata è una riforma che fa parte del programma di Governo, in cui crediamo come Lega e come centrodestra, e il voto sul recente odg in Senato ne è una conferma concreta. Smentisco le malelingue di chi sostiene che questo provvedimento voglia spaccare il Paese o avvantaggiare solo alcune Regioni. Tutto ciò è semplicemente falso: questa riforma non priva nessuna Regione delle sue risorse, ma vuole colmare i divari creati dal centralismo». Sul fronte di Forza Italia, il senatore Francesco Silvestro è chiaro: «L’autonomia territoriale nasce in una cornice di rinnovamento necessario per portare a compimento la riforma del Titolo V che ci vede protagonisti già da diversi anni. Il nostro partito, Forza Italia, in quanto legato ai principi liberali resta sempre più vicino alle problematiche dei cittadini. Vogliamo eliminare quelle diseguaglianze che oggi animano il nostro Paese e crediamo in un piano strategico di investimenti concreti per il Sud. Abbiamo presentato ben sette emendamenti, oltre a quelli condivisi con gli altri gruppi, ed alcuni ordini del giorno che tendono a riequilibrare le condizioni dei livelli essenziali delle prestazioni che insistono tra Sud e Nord. Per noi l’Italia cresce se cresce il Mezzogiorno, nessuna Regione sarà lasciata indietro». Sul fronte dell’opposizione, Valeria Valente, parlamentare del Pd, non fa sconti: «Stiamo facendo di tutto in Commissione con una serie di argomentazioni valide anche dal punto di vista costituzionale affinché il disegno di legge che vuole la Lega svisceri tutte le contraddizioni che contiene e il Governo si renda conto della sua pericolosità. Continueremo a farlo a settembre, con la ripresa dei lavori delle Commissioni, affinché si lavori per un modello diverso di autonomia, capace di garantire davvero i diritti fondamentali dei cittadini, a partire dal finanziamento della sanità e della scuola pubblica e dagli altri diritti fondamentali dei cittadini. Per questo continueremo a fare battaglia sia sul metodo che sul metodo di un provvedimento che porterà solo danni al Paese».
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